È stato pubblicato il documento programmatico di bilancio, che fissa i paletti entro i quali si muoverà la prossima manovra, approvata martedì dal Consiglio dei ministri. Ieri il documento è stato già trasmesso alle Camere. Un provvedimento che, emerge dalle tabelle, conterrà misure in deficit per 23,4 miliardi (pari all'1,245% del Pil). Il documento prevede che il Pil salirà del 6% quest'anno, poi del 4,7% nel 2022 e del 2,8% nel 2023 per poi calare all'1,9% nel 2024.
Previsto un «rilancio degli investimenti dello Stato e delle amministrazioni locali». Obiettivo da 2 miliardi di euro circa. Ma soprattutto è stato inserito il taglio delle tasse: 8 miliardi per il taglio del cuneo fiscale e in generale della fiscalità. Il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ha commentato che con la manovra «si sostengono le imprese con la conferma di alcune misure importanti: superbonus al 110% prorogato fino al 2023 e pacchetto di Transizione 4.0, a cui viene data una struttura triennale anche dopo il 2022».
Licia Ronzulli, vice presidente dei senatori di Forza Italia, esprime approvazione: «Si passa dalla politica della domanda fatta di sussidi, alla politica dell'offerta per aumentare la crescita e ridurre le tasse per famiglie e imprese. Ma servono almeno 10 miliardi, quindi più di un terzo dell'intera manovra». Compiacimento anche per la deputata di Forza Italia Deborah Bergamini, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, che precisa: «Forza Italia ritiene da sempre che non si possa far ripartire l'economia se non abbassando la pressione fiscale».
Ma il terreno di scontro è il reddito di cittadinanza. Nel documento programmatico è previsto un potenziamento con un miliardo in più per il 2022 e anche per il 2023 e quasi 9 miliardi di spesa complessiva per sostenere il reddito di chi vive sotto la soglia di povertà. «Queste misure puntano al ricollocamento nel mondo del lavoro, dopo adeguata formazione, di chi dal mondo del lavoro purtroppo esce», dice Patuanelli. E a tal proposito «Giuseppe rag. Grillo», in un post pubblicato sul suo blog dal titolo «L'ancora di salvezza contro povertà e sfruttamento», difende la misura partorita dal suo ex Movimento da quanti vogliano abolirlo, definendolo «una delle riforme sociali più importanti della storia della nostra Repubblica».
Ma il capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato, Luca Ciriani ribatte: «Soli tre miliardi per sterilizzare il rincaro delle bollette, mentre 9 miliardi per il reddito di cittadinanza; e tutto questo nonostante le migliaia di truffe segnalate riguardo a una misura di puro assistenzialismo elettorale».
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