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Schizofrenia pentastellata. Grillo fa la colletta per i condannati NoTav

Sul blog del comico l'invito a donare soldi per le spese legali dei condannati per i disordini in Val di Susa. Eppure sui black bloc di Milano che portavano le bandiere NoTav, il M5S si era detto indignato

Schizofrenia pentastellata. Grillo fa la colletta per i condannati NoTav

"Vi chiediamo quindi un contributo concreto, piccolo o grande che sia, per poter continuare a resistere". Poi segue il numero di conto e tutte le indicazioni utili per sostenere la "cassa di resistenza del Movimento NoTav". Beppe Grillo sul suo blog raccoglie fondi per i violenti che tra il 27 giugno e il 3 luglio 2011 hanno dato vita a scene di guerriglia in Val di Susa. In quei giorni si erano verificati duri scontri al cantiere di Chiomonte, con centinaia di feriti tra manifestanti e polizia, che si erano fronteggiati per ore, lanciando pietre e bombe carta da una parte e rispondendo con i lacrimogeni dall'altra.

Il 15 gennaio scorso è arrivata la sentenza di condanna in primo grado per 48 attivisti NoTav e pene complessive per 145 anni di carcere. Un duro colpo, anche economico, per il movimento. Infatti, oltre alla detenzione, i condannati dovranno pagare provvisionali e risarcimenti vari per un importo totale di euro 131.000. Ecco dunque l'idea della colletta, sponsorizzata ed appoggiata dal Movimento Cinque Stelle con una adesione massiccia. I condannati, va detto, lo sono stati per motivi di vandalismo, guerriglia e resistenze a pubblico ufficiale. Non per aver lanciato fiori o esposto striscioni: il 3 luglio migliaia di NoTav si erano scagliati contro polizia, carabinieri e finanzieri, asserragliando per otto lunghe ore le reti che proteggono il cantiere dell'alta velocità .

Fatti che ricordano molto, e in larga parte sono anche collegati, i drammatici eventi di Milano, quando i black bloc hanno distrutto le vie del centro protestando contro l'apertura di Expo2015. Dopo le fiamme alle auto e le vetrine sfasciate nel capoluogo lombardo, Beppe Grillo titolò nel suo blog così: "Milano a ferro e fuoco: pieno sostegno alle forze dell'ordine contro i vandali". Nell'articolo firmato da Luigi Di Maio, esponente del direttorio pentastellato e vicepresidente della Camera, c'era la condanna senza se e senza ma ai devastatori incappucciati di nero. Eppure in un post del 2011 Grillo non li demonizzava, anzi diceva che "non sono un corpo alieno, sono persone, ragazzi esasperati" che andranno ad aumentare. Non solo. Forse Di Maio si è distratto mentre i black bloc davano alle fiamme auto e banche, lanciavano sassi e bombe carta contro la polizia schierata in assetto da guerra a Milano. Se Di Maio avesse guardato bene, sul camion che guidava gli incappucciati svettava una bandiera dei NoTav. Non era nascosta e nessuno ha chiesto di toglierla.

Tra chi nel luglio del 2011 ha lanciato pietre a in Val di Susa e chi ha "messo a ferro e fuoco Milano" i collegamenti sono molti. I violenti per cui Grillo e il Movimento Cinque Stelle raccolgono fondi hanno sventolato la stessa bandiera "NoTav" dei black bloc.

Un vessillo che per i grillini diventa quello dell'incoerenza: i violenti non li condannano, li sovvenzionano.

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