Guerra ibrida e cybersicurezza, promozione delle imprese all'estero e protezione dei dati sensibili, intelligenza artificiale e nuovi giovani diplomatici. Sarà una "vera rivoluzione" quella della Farnesina che, dal primo gennaio 2026, avrà una doppia testa, politica ed economica.
A Villa Madama Antonio Tajani spiega che la riforma del suo ministero accentuerà e organizzerà meglio il ruolo del Commercio e della Cooperazione internazionale, accanto a quello degli Esteri, che deve far fronte anche ai nuovi tipi di conflitti e di aggressioni via web, dai droni ai virus informatici. "Il mondo è cambiato - dice il vicepremier - ma vogliamo essere all'avanguardia, per respingere gli attacchi cibernetici con una struttura che li prevenga e protegga i dati sensibili. Avremo una direzione generale dedicata a questo, alla sicurezza per la guerra ibrida, utilizzando anche l'intelligenza artificiale. Creeremo una sala operativa a questo scopo, sul modello di quella per l'unità di crisi. Abbiamo bisogno di ingegneri, tecnici, esperti informatici, per ora ci avvarremo anche dell'esperienza di quelli del ministero della Difesa, ma il prossimo concorso per diplomatici sarà aperto a tutti i laureati, non solo a quelli in Giurisprudenza, Scienze politiche, Economia, com'è stato finora". Modificare il bando di arruolamento, inserire nuove prove su materie come la sicurezza cibernetica e la comunicazione, sarà dunque una delle novità della riforma, per creare una "Farnesina più moderna, ampliare le possibilità di accesso, dare un segnale a tanti giovani che possono essere diplomatici in un senso diverso dal passato".
L'altro piano cui Tajani tiene molto è quello economico, che punta all'obiettivo di 700 miliardi di euro di esportazioni. "Nascerà una diplomazia della crescita e tutte le 130 ambasciate saranno piattaforme per sostenere le nostre imprese fuori dai confini, trampolini di lancio per le nostre eccellenze. Abbiamo la responsabilità del commercio estero: l'export costituisce il 40 per cento del nostro Pil, siamo la quinta potenza commerciale a livello mondiale e la seconda manifatturiera in Europa, dobbiamo avere una struttura efficace ed efficiente, per rafforzare la nostra presenza nel mondo. Il diplomatico dovrà essere anche un po' manager".
A metà dicembre la riunione tradizionale con tutti gli ambasciatori avrà quest'anno un peso particolare per delineare il nuovo ministero bicefalo. E infatti due giornate a Roma saranno dedicate alla politica e due a Milano all'economia. Molto dovrà fare la semplificazione per superare i troppi ostacoli burocratici e Tajani istituirà un'unità con questo scopo ed essere al servizio degli oltre 6 milioni di italiani all'estero. Il ministro si rivolge al collega Paolo Zangrillo, titolare della Pubblica amministrazione, presente all'evento: "Chiedo a lui, che sta facendo molto in questo campo insieme al ministro Elisabetta Casellati, di farne un modello perché ogni ministero abbia la sua unità per la semplificazione".
Per Zangrillo, "in quest'epoca di cambiamenti epocali le ricadute economiche sono profonde e dobbiamo anticipare le crisi non solo gestirle.
Bene un ministero degli Esteri aperto a tutti i saperi, con un nuovo concorso. Questa riforma è in linea con molti paesi dell'Ocse e tutta la Pa punta al capitale umano, con 3 pilastri: reclutamento, formazione, merito".