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I 26 punti del governo 5S-Pd: ecco l'accordo per l'inciucio

Dall'Iva al taglio dei parlamentari, passando per immigrazione e lavoro: ecco la bozza del programma per il Conte bis

I 26 punti del governo 5S-Pd: ecco l'accordo per l'inciucio

Mentre sulla piattaforma Rousseau si è aperta la consultazione per il Conte bis, sul Blog delle Stelle sono state pubblicate le "linee di indirizzo programmatico per la formazione del nuovo governo". Una bozza di lavoro, per informare gli iscritti, "che riassume le linee programmatiche che il presidente del Consiglio incaricato sta integrando e definendo".

Si tratta di 26 punti, che guardano sempre più a sinistra, che spaziano dalla neutralizzazione dell'aumento dell'Iva, ai migranti, dal taglio delle tasse alla riduzione del numero dei parlamentari, dalla riduzione dei tempi della giustizia civile, penale e tributaria al completamento del processo dell'autonomia differenziata. Si parla anche di infrastrutture, sicurezza ("da aggionare"), ambiente e informazione.

Sull'immigrazione si invoca una "forte risposta europea, anche attraverso la definizione di una normativa che persegua la lotta al traffico illegale di persone e all’immigrazione clandestina, ma che - nello stesso tempo - affronti i temi dell’integrazione". Con un colpo di spugna, i 5S elimineranno tutto ciò che hanno fatto nel governo gialloverde. E per andare incontro ai dem, cosa c'è di meglio che "modificare" i punti di forza dell'ex alleato Matteo Salvini?

"Il Paese ha bisogno di un’ampia riforma fiscale", si legge. Come? "Con semplificazione della disciplina e abbassamento della pressione fiscale. Occorre razionalizzare la spesa pubblica, operando una efficace opera di spending review e rivedendo il sistema di tax expenditures".

C'è poi spazio per il contrasto alle mafie e all'evasione, per gli investimenti al Sud e per la tutela dei "beni comuni, come la scuola, l'acqua pubblica, la sanità".

Forte attenzione al tema del lavoro che, nella bozza, si articola in più punti: "a) ridurre le tasse sul lavoro, a vantaggio dei lavoratori; b) individuare una retribuzione giusta ('salario minimo'), garantendo le tutele massime a beneficio dei lavoratori; c) approvare una legge sulla rappresentanza sindacale; d) individuare il giusto compenso anche per i lavoratori non dipendenti, al fine di evitare forme di abuso e di sfruttamento in particolare a danno dei giovani professionisti; e) realizzare un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali; f) introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni, recepire le direttive europee sul congedo di paternità obbligatoria e sulla conciliazione tra lavoro e vita privata".

Tante parole ma nessuna analisi di costi. Nel programma giallorosso manca ogni riferimento alle coperture: così si rischia di affossare la crescita. In vista ci sono, infatti, più tasse e più spese per gli italiani. Però si parla di "porre in essere politiche per la tutela dei risparmiatori e del risparmio", "promuovere una più efficace protezione dei diritti della persona", "investire sulle nuove generazioni" e "favorire l’accesso alla piena partecipazione democratica".

Un programma che non dimentica l'Europa e fa felici Merkel e Macron: "Abbiamo bisogno di un’Europa più solidale, più inclusiva, soprattutto più vicina ai cittadini".

Dopo alcune specifiche sul turismo e il made in Italy, il programma giallorosso si chiude con alcune considerazioni sulla Capitale. "Il Governo dovrà collaborare per rendere Roma una capitale sempre più attraente per i visitatori e sempre più vivibile e sostenibile per i residenti".

Con quello che si profila come un programma di estrema sinistra, l'accordo per l'inciucio M5S-Pd inizia a prendere forma.

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