«I clienti terrorizzati, aiuto»

L'allarme via web lanciato dall'albergo alle autorità

Avevano chiesto aiuto 11 ore prima che la slavina si abbattesse sul resort di Rigopiano, cancellandolo. Poi il nuovo grido d'allarme, intorno all'ora di pranzo. Anche quello, però, rimasto inascoltato.

«La situazione è davvero preoccupante». Inizia così la mail spedita dall'amministratore dell'hotel, Bruno Di Tommaso, alla Provincia, alla Prefettura, alla polizia provinciale e al Comune di Farindola (Pescara) intorno alle 13, poche ore prima della slavina che ha travolto l'albergo. «I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all'aperto», si legge nella mail pubblicata dal quotidiano abruzzese Il Centro.

«Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzare i clienti - prosegue il direttore della struttura - ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d'accesso, dal cancello fino alla statale 42». E inoltre «chiediamo di predisporre un intervento al riguardo». Questo il rapporto, molto dettagliato, rivolto alle autorità dal direttore dell'hotel.

Ma quel che è più preoccupante è che già alle 7 di quel tragico mercoledì dal resort era stato inviata una richiesta di soccorso alla Provincia di Pescara. L'ente era stato informato del fatto che per raggiungere l'hotel Rigopiano era necessaria una turbina. «A Rigopiano non si va», viene riferito da un dirigente nella Sala operativa. Gli spazzaneve erano al lavoro dalle 3 e si erano dovuti fermare a un bivio che porta all'albergo. A quel punto scatta la ricerca della turbina. All'una ne viene rintracciata nell'Aquilano, ma sarebbero occorse ore per portarla nel Pescarese.

a mail a prefettura, provincia di Pescara, polizia e sindaco di Farindola segnalando la situazione "che a causa degli ultimi eventi è diventata preoccupante". "In contrada

Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale) - scriveva Di Tommaso Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna. I telefoni invece sono fuori servizio. I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all'aperto. Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d'accesso, dal cancello fino alla Ss42. Consapevoli delle difficoltà generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo. Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un cenno di riscontro".

«Io penso che, entro una settimana, saremo in grado ragionevolmente di fare un primo punto sulle indagini». Lo ha detto all'AGI il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini. Entro fine gennaio, dunque, Tedeschini e l'altro magistrato che si occupata delle tragedia di Rogopiano, il sostituto procuratore Andrea Papalia, tireranno le somme, benchè parziali, sul materiale raccolto in questi giorni dalla polizia giudiziaria dei vari corpi. Diversi faldoni che si ingrossano man mano con testimonianze, licenze edilizie dell'albergo, rilievi cartografici, fotografie dei luoghi, tabulati telefonici, piano neve e bollettini meteo. Sulla base dei riscontri i magistrati decideranno se vi sono le condizioni per eventuali avvisi di garanzia a carico di indagati.

«Dopo questa prima fase - ha, infatti, rimarcato Tedeschini - passeremo a fare altro». I prossimi giorni potrebbero essere pronti anche i primi riscontri delle autopsie effettuate sui cinque cadaveri recuperati fino ad ora, affidate ai medici legali Ildo Polidoro e Cristian D'Ovidio.

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