Coronavirus

I familiari delle vittime: "Zero protocolli e troppi morti"

"La Lombardia è caduta. L'Italia è caduta. Ma si poteva evitare; se non completamente ma in gran misura l'attacco del virus poteva essere in qualche modo contenuto"

Le bare nel forno crematorio di Piacenza
Le bare nel forno crematorio di Piacenza

«La Lombardia è caduta. L'Italia è caduta. Ma si poteva evitare; se non completamente ma in gran misura l'attacco del virus poteva essere in qualche modo contenuto». È la lettera firmata da Luca Fusco, presidente del comitato «Noi denunceremo» che raccoglie i familiari delle vittime del coronavirus.

«Abbiamo letto ed analizzato il rapporto del Generale Lunelli - prosegue Fusco - ed emerge la convinzione che lo scandalo relativo all'impreparazione criminale, dei burocrati e non certo dei medici e degli operatori, dell'apparato sanitario abbia proporzioni e contorni ancora tutti da definire. La mancanza di programmazione, sollecitata da organismi internazionali e dall'Europa stessa anni prima dell'emergenza, ha lasciato del tutto indifferente il nostro Ministero della Salute, ed a cascata tutti gli apparati concorrenti, che non si sono minimamente preoccupati di costruire ed applicare, con esercitazioni e test, piani pandemici di difesa. Il risultato è stato più di 35.000 morti e pesanti problematiche economiche e sociali per avranno bisogno di anni, se non di decenni, per essere risolte.

Sarebbe stato sufficiente attenersi ai protocolli pandemici indicati nel rapporto del Generale Lunelli, protocolli pensati per salvare vite, protocolli che prevedevano mascherine, posti di terapia intensiva, dispositivi di protezione per chi questo virus doveva combatterlo e non morirci. Sarebbe bastato leggere i protocolli pandemici applicati da paesi confinanti, la Svizzera, oltretutto redatti in lingua italiana e sostituendo la parola cantoni con la parola regioni. Neppure di copiare sono stati capaci. E abbiamo contati i morti. Abbiamo consegnato alla Procura di Bergamo il rapporto Lunelli e tutti gli allegati. Come sempre abbiamo la massima fiducia nelle autorità inquirenti che porteranno alla luce le profonde mancanze e le incapacità evidenti, porteranno alla luce la banalità del male.

Noi continueremo la nostra battaglia per tutti coloro che non la possono più combattere».

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