Politica

I grillini cavalcano la protesta ma li cacciano da Tor Sapienza

Roma Quando si dice il vantaggio di abitare a Tor Sapienza. I residenti vietano alla senatrice grillina Taverna l'ingresso all'assemblea pubblica? Lei esibisce il certificato di residenza, abita lì, porta a casa la spesa. Fregati. Ma il problema è risolto con la pecetta. È evidente, ormai, la sensazione che la ricerca del consenso perduto stia minando le fondamenta dei Cinque Stelle. L'hanno capito anche in periferia. E ieri il portavoce del quartiere romano è stato impietoso nel bocciare l'incursione grillina. «Il quartiere fa schifo, non si vive più. È abbandonato da quarant'anni e ora si fanno vedere tutti. Questi quattro scemi nati da un comico se ne devono andare da qui...». Scortesi, certo, ma se l'incantesimo non è finito poco ci manca. Lei la senatrice non l'ha presa bene. «Non mi vogliono? Io vado dove mi pare, abito a cento metri da qui, al Quarticciolo».

In realtà sarebbe tutta colpa di qualche comunista invidioso. La collega Roberta Lombardi ricorre alla dietrologia. «Non è che siamo stati respinti, tanto è vero che oggi siamo stati comunque qui a Tor Sapienza. Non vorrei, però, che dietro a tutto questo si nascondesse una strategia precisa che i partiti stanno attuando a Roma in vista delle prossime elezioni». Lombardi chiarisce il riferimento: «Mi riferisco al Pd che sta scaricando Marino, così come al fatto che proprio in questi giorni nel mio quartiere si sono visti spuntare manifesti della lista Marchini. Ci sono alcuni consiglieri comunali che passano da un partito all'altro. Parlo di Salvini e Borghezio che si concentrano su Roma: mi ricorda il periodo precedente alle elezioni che poi vinse il centrodestra, quando il messaggio portante della campagna elettorale era basato sulla sicurezza. Non vorrei che vi fossero strumentalizzazioni di carattere elettorale». Per la cronaca, prima di andar via la senatrice ha visitato il centro di accoglienza di via Morandi. «Oggi la cosa che mi ha fatto più male - ha dichiarato - è che mi hanno chiamato politico.

Tornerò qui tra venti giorni». Nel frattempo andrà in albergo?

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