«Tu sei una Grande Scimmia. E si dà il caso che entrambi gli autori siano anch'essi animali appartenenti a questa famiglia, che condividono le rispettive dimore con altri ominidi oltre che con mammiferi della famiglia canide e felina». Un incipit del genere uno se lo aspetta da un grande romanzo, ma ormai la narrativa più interessante la fanno gli scienziati. Come, nel caso, Mark Denny e Alan McFadzean, rispettivamente un ingegnere aerospaziale e un esperto di problemi energetici, autori di un magnifico volume scritto a quattro mani, L'ingegneria animale , edito da Adelphi (pagg. 408, euro 36). Dove ogni aspetto del nostro corpo, e quello di ogni altro animale, è il compromesso di un processo evolutivo lungo centinaia di milioni di anni e con molti compromessi.
Siamo diventati bipedi ma a costi molto alti (tutto ha un costo in natura): per esempio soffriamo di mal di schiena, la nostra (...)
(...) colonna vertebrale mal sopporta la posizione eretta. Camminare ci sembra naturale, ma è un sistema complesso difficile da descrivere in poche parole, un continuo lasciarsi cadere in avanti.
A differenza delle altre grandi scimmie, abbiamo puntato tutto sul cervello, fino ai limiti della scatola cranica, e il cervello assorbe il 20% del fabbisogno energetico. Va sfatato, a proposito, il mito secondo cui utilizziamo solo una minima parte della nostra materia grigia: non ce lo possiamo permettere (in Italia forse sì, andiamo al risparmio anche lì).
Sappiate che i mezzi di locomozione più complessi dal punto di vista tecnologico non li ha prodotti l'uomo, ma l'evoluzione. I serpenti utilizzano sofisticati meccanismi, dall'ondulazione laterale all'andamento a fisarmonica alla torsione trasversale. Il volo, poi, è una delle cose più difficili da studiare, i fisici ancora non hanno trovato un modello matematico definitivo per il volo di un'ape, e solo nel secolo scorso si è venuti a capo dei principi dell'aerodinamica, cosa che un insetto esegue naturalmente da quattrocento milioni di anni.
Quanto all'ingegneria vera e propria, i documentari trash fantacomplottisti ricorrono sempre alle piramidi: come avranno fatto a costruirle? Saranno stati gli alieni? A parte che se hai migliaia di schiavi da frustare ogni giorno costruisci qualsiasi cosa, ma mi sembra più sorprendente un nido di termiti: oltre a essere edifici giganteschi, all'interno hanno sfiati, camini e cantine, e orti dove coltivano funghi a scopo alimentare (hanno scoperto l'agricoltura con qualche centinaio di milioni di anni di anticipo).
Pipistrelli, balene e delfini usano l'ecolocazione per vedere a lunga distanza, ossia dei sonar naturali, le formiche comunicano con feromoni, vere e proprie scie chimiche (non quelle dei grillini) e riescono a tornare a casa dopo aver percorso chilometri senza Gps. Una formica deserticola tiene d'occhio il proprio itinerario confrontando la rotta e la posizione del sole, si chiama navigazione a integrazione di percorso con bussola solare.
In ogni caso in natura, si sa, è tutto un magna magna, e ogni ingegneria animale è costruita per mangiarne un altro (in misura proporzionale alla preda: una lumaca è lenta ma una fragola è più lenta di lei). I vegani dovrebbero tener presente che lo sviluppo del cervello di Homo Sapiens è stato possibile proprio grazie al maggior apporto di proteine e calorie dovute al passaggio da una dieta vegetariana a una carnivora. Tanto si sa, il mondo vivente è una immane piramide alimentare, e non sarebbe possibile senza la nostra stella, il Sole, della cui energia arriva sulla Terra una parte su un miliardo, e sulla superficie, passata l'atmosfera, solo il dieci per cento (per fortuna, altrimenti non potrebbe esserci vita). Dopodiché vale la regola del dieci per cento: i vegetali immagazzinano il dieci per cento dell'energia solare, gli erbivori il dieci per cento dell'energia solare dei vegetali, i carnivori il dieci per cento dell'energia solare degli erbivori.
A proposito, cari voi fissati con l'andare al mare a «prendere il sole», sappiate che non prendete niente, siete organismi eterotrofi, non piantine da giardino. E non mi tirate fuori la storia della vitamina D attivata dai raggi Uv: per il fabbisogno umano bastano dieci minuti ogni due giorni, e fra l'altro il beneficio è annullato se usate quelle schifose creme protettive di cui vi spalmate. E quindi, sarà vero che l'essere umano è così intelligente?
Abbiamo una coscienza evoluta, siamo andati sulla Luna e abbiamo mandato robot su Marte, ma guardandomi intorno ho qualche dubbio:
apparteniamo alla famiglia delle grandi scimmie, ma non ho mai visto uno scimpanzé giocare stupidamente a racchettoni su una spiaggia, o piazzato su una sdraio, con quaranta gradi all'ombra, a leggere un libro di Daria Bignardi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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