"I no fanno crescere bene i figli"

Il Papa si rivolge ai genitori: "È il prezzo da pagare". Un messaggio educativo potente

"I no fanno crescere bene i figli"
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L'importanza e il valore di un "no". Da rivolgere ai figli, agli alunni, e perfino al mondo della politica.

L'invito è a "non arrendersi" e a "non omologarsi" alla mentalità del mondo, ma a rimanere fedeli alla verità, nella carità, anche se questo può costare. Si pensi, ad esempio, "al prezzo che deve pagare un buon genitore, se vuole educare bene i suoi figli, secondo principi sani: prima o poi dovrà saper dire qualche "no", fare qualche correzione, e questo gli costerà sofferenza". Parla di "prezzo da pagare", Papa Leone, rivolgendosi ai fedeli riuniti davanti al Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, dove ieri mattina ha recitato la preghiera dell'Angelus. Ma un "buon genitore" non può sempre assecondare il figlio, anche se questo fa soffrire. Lo stesso vale, aggiunge Prevost, "per un insegnante che desideri formare correttamente i suoi alunni, per un professionista, un religioso, un politico, che si propongano di svolgere onestamente la loro missione, e per chiunque si sforzi di esercitare con coerenza, secondo gli insegnamenti del Vangelo, le proprie responsabilità". Un messaggio che ha raccolto il plauso del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. "Papa Leone XIV ha lanciato autorevolmente un messaggio educativo importante e coraggioso. Lo ringraziamo profondamente", ha sottolineato.

La meditazione del Pontefice statunitense parte da una constatazione: "Agire nella verità costa, perché nel mondo c'è chi sceglie la menzogna, e perché il diavolo, approfittandone, spesso cerca di ostacolare l'agire dei buoni", osserva Leone. "Gesù ci invita, con il suo aiuto, a non arrenderci e a non omologarci" alla mentalità in cui spesso "il bene non viene accolto e anzi infastidisce", ma "a continuare ad agire per il bene nostro e di tutti, anche di chi ci fa soffrire. Ci invita a non rispondere alla prepotenza con la vendetta".

Una domenica ricca di appuntamenti per Papa Prevost. In mattinata ha celebrato la messa al Santuario di Santa Maria della Rotonda ad Albano, esortando tutti a portare "il fuoco dell'amore" e "non il fuoco delle armi, e nemmeno quello delle parole che inceneriscono gli altri". "Il fuoco dell'amore - ha sottolineato - che si abbassa e serve, che oppone all'indifferenza la cura e alla prepotenza la mitezza; il fuoco della bontà, che non costa come gli armamenti, ma gratuitamente rinnova il mondo. Può costare incomprensione, scherno, persino persecuzione, ma non c'è pace più grande di avere in sé la sua fiamma". Poi un messaggio forte ad "abbattere i muri".

Non manca l'ennesimo appello alla pace nel mondo. "Preghiamo perché vadano a buon fine gli sforzi per far cessare le guerre e promuovere la pace affinché nelle trattative si ponga sempre al primo posto il bene comune dei popoli", scandisce Leone al termine della recita dell'Angelus.

Infine, il pranzo con 110 poveri della diocesi di Albano, senza fissa dimora, utenti dei Centri di ascolto e padri

separati. Parlando a braccio, il Pontefice ha sottolineato la bellezza di "essere insieme, tutti attorno alla tavola".

Leone resterà a Castel Gandolfo ancora un paio di giorni, per fare rientro in Vaticano domani nel pomeriggio.

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