I Pentastellati inceneriti dal loro idolo

I Pentastellati inceneriti dal loro idolo

Urca che botta. Qualche anno fa i grillini volevano il giurista Gustavo Zagrebelsky come presidente della Repubblica. Nelle quirinarie, votazioni on line per pochi iscritti, era arrivato quarto (4.355 voti) dietro Milena Gabanelli, Gino Strada, Stefano Rodotà. Zagrebelsky, dopo aver detto di vedere di buon occhio un'alleanza tra Movimento e Partito democratico, ieri ha impugnato il martello, lo ha sbattuto sul tavolo e ha emesso la sentenza: ma andate a scopare il mare, pentaleghisti. La politica è l'arte del possibile ma sarà difficile che le strade di Zagrebelsky e Movimento 5 stelle tornino a incrociarsi, anche per caso. Ma cosa ha detto il compassato Zagrebelsky a la Repubblica? Alla seconda risposta ha già incenerito il nuovo che avanza: «Sembra si stia configurando un governo a composizione e contenuti predeterminati, estranei al Parlamento e al presidente della Repubblica. Il quale rischia di trovarsi con le spalle al muro per effetto di un contratto (virgolette sue, ndr) firmato davanti al notaio». Piccolo problema: il presidente Mattarella «non è un notaio» infatti «la nomina del governo spetta a lui». Rischi del procedimento nato come conseguenza di un'alleanza innaturale? «Un'umiliazione di Parlamento e presidente della Repubblica finora mai vista». Pensa un po'. I Cinque stelle nati per contrastare i partiti tradizionali finirebbero con l'assegnare proprio ai partiti tradizionali un potere «diretto e immediato» che non hanno mai avuto.

Per condire, e aggiungere pepe, il sabaudo Zagrebelsky, già presidente della Corte Costituzionale, segnala: la superficialità nel trattare i problemi della sicurezza; un programma incompatibile con i diritti umani, l'assenza di un piano coerente di riforme istituzionali; l'abolizione della libertà di coscienza dei deputati; il patto di potere spacciato per contratto; la creazione di organismi, come il Comitato di conciliazione, anticostituzionali nel caso possano intervenire sul comportamento del presidente del Consiglio. Niente male per il costituzionalista amato dai grillini. Urgono votazioni on line per trovare nuovi intellettuali di riferimento.

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