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I renziani sfidano il M5s: "Non aumentate le pene per chi è evasore fiscale"

Altissima tensione nella maggioranza. I renziani presentano un emendamento per evitare l'aumento delle pene per i grandi evasori

I renziani sfidano il M5s: "Non aumentate le pene per chi è evasore fiscale"

Italia Viva sfida Pd e soprattutto M5s. I renziani adesso scatenano una vera e propria guerra parlamentare sulla manovra che potrebbe avere esiti imprevedibili per la tenuta del governo. Dopo le critiche per le tasse volute dai giallorossi, adesso arriva anche l'affondo su una delle norme di bandiera volute dai pentastellati: l'inasprimento delle pene per gli evasori con il carcere fino a 8 anni. Italia Viva infatti ha presentato un emendamento per chiedere la revoca totale di questa norma che potrebbe entrare nella Legge di Bilancio. L'emendamento dei renziani parla abbastanza chiaro: "Via la norma che prevede l’inasprimento delle pene per i grandi evasori con il carcere fino a 8 anni per chi evade piu di 100.000 euro (dichiarazione fraudolenta), e un aumento anche per la durata minima della detenzione per i diversi reati tributari".

Una mossa questa che potrebbe riaprire ancora una volta la battaglia sulla manovra che agita e non poco i partiti di maggioranza. Gli scontri sulla manovra non si sono fermati in queste settimane e la tensione tra i renziani e i Cinque Stelle ha da tempo superato il livello di guardia. Una tensione crescente che ha irritato e non poco anche il Partito democartico. Proprio i dem col segretario Nicola Zingaretti hanno messo nel mirino l'ex premier Matteo Renzi definendo i suoi commenti sulla manovra come mosse di "basso livello". Adesso l'emendamento che vuole smantellare uno dei pilatri grillini della manovra potrebbe far esplodere definitivamente lo scontro. Va ricordato in questo quadro che l'esecutivo e soprattutto il ministro del Tesoro, Gualtieri, ha dovuto più volte aggiustare uil tiro sulla manovra cercando ad esempio di mitigare il piano sulla plastic tax o quello sul balzello per le auto aziendali. Le retromarce dell'esecutivo sulla manovra non si contano più e così non ci sarebbe da stupirsi dell'ennesima giravolta. L'inasprimento delle pene per gli evasori è un punto criticato fortemente anche dalle opposizioni che parlano di uno "Stato di polizia fiscale". La manovra dal prossimo 3 dicembre sarà al Senato. E dai primi segnali il percorso in Parlamento potrebbe trasformarsi in un vero e proprio Vietnam. Una guerra da cui il governo potrebbe uscire con le ossa rotte..

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