
Francia nel caos. Quarto governo a casa in due anni. Alla faccia di chi ne incensa da anni il sistema elettorale a doppio turno che in realtà garantisce possibilità di successo a minoranze che sono contro qualcuno anziché a favore di un progetto politico. Fa sorridere oggi ancor più di allora ripensare alla risatina del 2011 con cui Sarkozy cercò la complicità di Angela Merkel a commento della bufera sul governo di Silvio Berlusconi. L'Italia oggi offre stabilità politica, cioè la merce più preziosa per mercati e investitori, ed economica. Entrambe cose che la Francia, pur più ricca di noi, si sogna. Ma, senza godere delle altrui disgrazie, credo sia utile arrendersi ad alcuni fatti: arroccarsi su una conventio ad escludendum che impedisca a chi ha il favore popolare di governare (la destra), gridando ridicolmente all'emergenza democratica perché sarebbe pericolosa, aggrava soltanto la situazione, e rafforza le estreme che ci si illude invece di contenere svolgendo un accanimento terapeutico che, tirato all'eccesso, rischia di rappresentare una forzatura democratica pericolosa, ancorché consentita dall'ordinamento (in questo caso francese). Ma questa vicenda ci insegna anche che le accozzaglie politiche eterogenee hanno fiato corto e fanno danni enormi a una nazione, ai suoi cittadini e alle sue imprese.
Me ne ricorderei quando discutiamo qui in Italia. Qualcuno a sinistra rimprovera scarse riforme al governo Meloni (oltre inesistenti voli privati per consumare il ruolo di madre della premier, che fa benissimo a concedersi un week end di riposo). Capisco. Ma cosa ci offre come alternativa? Il caos alla francese, come si intuisce alla vigilia del voto regionale in Campania, per esempio. Gente che sta con la Flotilla del luogo comune che maleodora di antisemitismo contro gente che sta con Israele; gente che chiede l'uscita dalla Nato contro atlantisti; gente che vorrebbe tagliare le tasse contro chi ne vuole mettere di ulteriori pure sull'ossigeno di chi lavora e guadagna; gente che vuole le manette anche per un sospetto di sosta in doppia fila contro garantisti, chi per la difesa del Leonkavallo fuorilegge e chi per la legalità; gente che crede che il ceto medio sia ricco già se dichiara 50mila euro lordi l'anno e gente che vorrebbe alleggerire il conto fiscale delle imprese. Una coalizione Royal Rumble di Hulk Hoganiana memoria. Il referendum sul Job's act ne è stato antipasto (il Pd che vuole abrogare una sua riforma perché ha cambiato segretario e strizza l'occhio al comunismo 4.0 mentre il mondo sfreccia in direzione opposta). Non si può impiccare una nazione con tremila miliardi di debito pubblico ai capricci e alle giravolte di gente che ha poco lavorato in vita sua, dunque rispetta poco chi lo fa, e si preoccupa solo di fare commedia per generare consenso utile ad avere due seggi in più perché mette prima il partito e poi la nazione. Non possiamo più permetterceli, certi personaggi. Altrimenti cederemo metri di campo decisivi, con conseguenze tutte da scoprire, nella guerra che le autocrazie hanno dichiarato alle nostre democrazie occidentali, che per mantenersi salde e salve devono aumentare, e non diminuire, il loro tasso di efficienza che oggi è assai basso. Anche perché sono popolate da molti di noi che ormai non ragionano più solo da cittadini, ma anche da consumatori, che al loro rapporto con lo Stato applicano lo schema sinallagmatico tipico del commercio (pago molto, diciamo anche troppo, e pretendo quanto meno servizi decenti). Ecco, se non siamo scemi e teniamo alla nostra libertà e diversità, capiamo una volta per tutte che per vincere la concorrenza ostile delle autocrazie dirigiste dove si è sudditi, dobbiamo esaltare la nostra libertà individuale (fiscale, economica, civile) che garantisca crescita economica, diventando al contempo efficienti nello scambio tra Stato e cittadino, cui lo Stato stesso deve costare meno, facendo meno cose e meglio, non candidandosi a far tutto e male, come a sinistra si postula.
Ma per farlo, vanno evitate le accozzaglie che nascono solo contro qualcuno, alla francese come alla spagnola maniera.
Riusciranno a mandare a casa qualcuno ma alla lunga lo rafforzano, e nel frattempo gettano una nazione nel caos, con maggioranze che litigano quando invece ci attendono tempi di scelte assai nette, difficili persino per una maggioranza di governo politicamente e culturalmente omogenea. Non serve essere geni per imparare dagli errori altrui e volersi un po' di bene.