I rocker «cristiani» bersaglio degli integralisti

La band, come quella colpita a Parigi, è emblema dell'americanicità conservatrice

I rocker «cristiani» bersaglio degli integralisti

Milano Tutt'altro che coincidenze. Almeno così sembra. E anche la cancellazione del concerto ieri sera dei Five Finger Death Punch all'Alcatraz di Milano, per presunte minacce dell'Isis, non fa che rafforzare la teoria che per i terroristi siano «infedeli» anche gli artisti in contrasto con l'integralismo musulmano.In sostanza, anche se si presentano come folli invasati, i nuovi killer scelgono gli obiettivi con la stessa logica criminale che li porta a sterminare tanti innocenti. Ossia con l'obiettivo di punire, zittire, castrare il pensiero contrario.Molti si sono chiesti per quale motivo, tra tanti concerti ben più affollati in queste settimane a Parigi, i kamikaze abbiano individuato proprio quello degli Eagles of Death Metal, non proprio superstar sotto i grandi riflettori.È probabile che molto dipenda dal fatto che i due fondatori Josh Homme (molto conosciuto per Kyuss e Queens of the Stone Age) e Jesse Hughes non abbiano mai fatto mistero di essere severi conservatori e di avere un forte indirizzo cristiano. Hughes è addirittura ministro della Universal Life Church fondata nel 1959 in California dal reverendo Kirby J. Hensley e ha più volte confermato di voler diventare «un politico repubblicano».

Rappresentano il ventre conservatore degli Stati Uniti, talvolta folcloristico ed esagerato, tuttora fortemente incardinato su valori «wasp» (white anglosaxon protestant), di forte matrice cristiana, filo israeliana e sempre ostile alla «mixed culture», fatta di incroci di religioni e stili di vita. Posizioni rigide, per carità, e diluite nel contesto musicale del rock che, come si sa, deriva dal blues e dalla musica che i neri portarono negli Stati Uniti durante l'Ottocento. Idem per i Five Finger Death Punch che in Italia non sono popolari ma negli Stati Uniti vantano alcuni milioni di copie vendute a bordo di un rock molto vicino all'heavy metal sia nei suoni che nell'attitudine aggressiva. Anche in questo caso, una miscela di conservatorismo vincolato a valori religiosi cristiani e, comunemente, occidentali.Non a caso, uno dei dischi dei Five Finger Death Punch si intitola American Capitalist e un altro The wrong side of heaven e the right side of hell (la parte sbagliata del paradiso e quella giusta dell'inferno). Attenzione, non sono maitre â penser, anzi. Ma rappresentano una americanità che, soprattutto a osservatori impregnati di luoghi comuni, equivale alla patente di «infedele».

E così, nonostante sia stata smentita da Anonymous, la lista di obiettivi Isis nella quale c'è il concerto dei Ffdp a Milano (oltre alla manifestazione del Collettivo per il diritto delle donne di Parigi, il Giorno Pastorale dell'Università del Santo Spirito di Kaslik in Libano e alla Festa di Cristo Re a Roma e nel mondo) potrebbe contribuire ad alimentare una psicosi molto subdola. Quella che porterebbe a spegnere anche nell'entertainment il coraggio delle proprie idee. Oltre, evidentemente, ad allontanare il pubblico con la minaccia più grande che ci sia per noi occidentali: la paura di morire.

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