"I tempi sono cambiati, anche la Nato cambi. L'Onu? Non conta"

Crosetto invita l'Alleanza Atlantica a parlare col Sud del mondo. La Spagna: "No al 5% per la Difesa"

"I tempi sono cambiati, anche la Nato cambi. L'Onu? Non conta"
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"I tempi sono cambiati, cambi anche la Nato". Guido Crosetto interviene in un convegno a Padova e detta un messaggio chiaro sulla necessità di riscrivere e aggiornare l'identità dell'Alleanza Atlantica.

"Una volta Stati Uniti ed Europa erano il centro, oggi non lo sono più, la Nato si adegui ai tempi cambiati. Se la Nato è nata per garantire la pace e la mutua difesa o diventa un'organizzazione che si prende questo compito parlando con il Sud del mondo oppure non raggiungeremo l'obiettivo di avere sicurezza all'interno di regole che valgano per tutti. Siamo passati dall'epoca delle grandi democrazie all'epoca delle grandi potenze. Noi abbiamo il dovere di presidiare le conquiste di migliaia di anni che ci hanno portato a codificare un diritto internazionale".

Il messaggio del ministro si muove sul filo del realismo, ma si sviluppa concentrandosi sulle sfide di un mondo sempre più digitale. "Oggi il potere si misura con nuovi strumenti: chi guida la tecnologia guida il mondo. La sicurezza passa dal controllo delle risorse strategiche, dalle catene di approvvigionamento. Siamo nel cuore di una rivoluzione: il Digital Order, che sta riscrivendo gli equilibri globali, i modelli di sviluppo, perfino la nostra idea di sovranità. L'Europa non può permettersi di restare alla finestra. Servono visione, volontà e investimenti concreti in ricerca e innovazione". E anche l'Onu "conta come l'Europa nel mondo, niente", aggiunge il ministro.

Se Crosetto lancia un invito al cambiamento, dalla Spagna non arrivano certo segnali che vanno nella direzione di un rafforzamento dell'Alleanza che da martedì sarà impegnata all'Aia nel vertice NATO 2025. Pedro Sanchez ha inviato una lettera al segretario generale della Nato, Mark Rutte, in cui dice no all'obiettivo del 5% del Pil per la difesa. "Per la Spagna, impegnarsi a raggiungerlo" sarebbe "irragionevole" e anche "controproducente" e sarebbe impossibile raggiungere questa soglia "senza aumentare le tasse alla classe media, ridurre i servizi pubblici e rallentare la transizione verde". Il premier spagnolo è in difficoltà per lo scandalo riguardante un presunto giro di tangenti che ha travolto due suoi stretti collaboratori.

Inoltre è al governo con Movimiento Sumar che già aveva manifestato in precedenza contrarietà all'aumento, così come altri partiti della coalizione. Tutti gli alleati, in blocco, hanno definito "irricevibili" le proposte avanzate dalla Spagna, come riporta l'Agenzia Ansa. A questo punto si profila lo spettro di negoziati a oltranza nel corso del fine settimana.

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