
Ogni tipo di cancro ha un suo odore, che viene prodotto fin dall'inizio della malattia a causa della liberazione, da parte delle cellule neoplastiche in replicazione maligna, di composti chimici volatili, identificati come biomarcatori, ognuno specifico di una neoplasia. E tali aromi, rilasciati insieme ad azoto e idrocarburi, sono inizialmente impercettibili all'olfatto umano, ma possono essere rilevati precocemente da alcuni animali come il cane, dotato di un olfatto 10mila volte superiore al nostro, oppure con metodi di analisi nano-tecnologiche avanzate.
Tutti gli organismi viventi, durante la vita diurna e notturna, diffondono continuamente sostanze volatili nell'aria, emesse attraverso il respiro, i pori della pelle o i fluidi corporei, ciascuna delle quali ha un odore caratteristico, a volte appena accennato, a volte pungente come il sudore, ma quando compare sulla nostra pelle un "nuovo" odore che all'olfatto appare strano, insolito, persistente, può essere il campanello d'allarme di un problema di salute che non andrebbe sottovalutato, poiché potrebbe trattarsi del primo sintomo di una malattia sottostante che la natura umana fa emergere in superficie nella speranza di allarmare il soggetto ed avvertirlo dei cambiamenti interni in atto.
Naturalmente la presenza di un odore anomalo non è sempre indice di malattia ma se esso persiste a lungo è bene consultare un medico poiché è accertato che molte patologie, da quelle metaboliche a quelle neurovegetative, sono associate a particolari afrori, ovvero sintomi volatili che potrebbero permettere di diagnosticare anche una neoplasia con grande anticipo, quando è assolutamente curabile e guaribile definitivamente.
Il tumore al polmone per esempio produce un lieve odore muschiato, di muffa o dolciastro, sia a livello cutaneo che nel respiro, a volte sgradevole ma comunque diverso dal solito, ed anche se tale profumazione non è un sintomo universale e non è ritenuta sempre associata al cancro polmonare, l'alta concentrazione di toluene, il composto volatile prodotto dalla neoplasia in grandi quantità fin dal suo esordio, e responsabile dell'odore caratteristico, certamente cambia l'odore corporeo del nuovo paziente oncologico.
Il tumore al seno produce un sentore di sudore fruttato, speziato o floreale, quello dell'utero e dell'ovaio, ne hanno un ulteriore caratteristico, acido e sgradevole, che può essere rilevato precocemente anche nell'aria emessa con il respiro.
Nei tumori del colon-retto le feci presentano un odore diverso dal normale a causa della alterazione della flora batterica intestinale e del cambiamento della composizione dei composti organici, per cui saper interpretare un nuovo aroma, pur nella sua complessità, eliminando la responsabilità di cibi ingeriti in grado di alterare l'odore del cilindro fecale, può essere sempre utile e salvifico.
Diversi secoli fa il medico Ippocrate annusava il "fiato cattivo" dei malati per diagnosticare problemi al fegato, ed oggi è accertato che tutti gli organi impegnati nel processo digestivo, quali esofago, stomaco, duodeno, colecisti, pancreas, intestino tenue e colon, quando colpiti dal cancro emanano un loro odore patologico e specifico che emerge sia a livello cutaneo che nell'aria emessa dalle vie respiratorie.
Il carcinoma della prostata, della vescica e del rene frequentemente causano alterazioni dell'odore caratteristico delle urine, che diventa più sgradevole ancora prima del ritrovamento di cellule infiammatorie o di tracce di sangue con le analisi microscopiche, per cui se l'odore anomalo persiste per giorni dopo molte minzioni è sempre meglio fare analisi più approfondite. Alcuni tumori del cervello che interessano o colpiscono le aree cerebrali responsabili dell'olfatto possono al contrario causare la fantosmia', ovvero una allucinazione olfattiva che fa avvertire odori che non esistono in assenza di una fonte reale, un fenomeno questo che si manifesta come sintomo in diverse condizioni patologiche encefaliche, molto frequente nelle malattie neurodegenerative e metaboliche generali, e che quando presente andrebbe sempre approfondito.
Il cambiamento di odore percepito dal paziente stesso sulla pelle o dall'alito, può essere quindi una traccia per fiutare' la malattia con largo anticipo, come già avviene in alcune patologie neurodegenerative, tra le quali l' Alzheimer (odore di burro) e il Parkinson (odore di muschio), e questo fiuto particolare e attento ha permesso per esempio, a molti uomini che avevano notato un differente odore nel loro liquido seminale, di poter far diagnosticare in anticipo il tumore del testicolo.
Anche il carcinoma baso-cellulare, il più frequente tumore cutaneo, insieme al cancro a cellule squamose e al temibile melanoma della pelle, emanano differenti composti chimici volatili sull'epidermide in cui sono localizzati, di odore rancido, acido o bruciato, derivati dalla alterazione della popolazione naturale dei batteri cutanei.
Le ricerche nel campo della sensoristica applicata alla medicina, ideata sullo studio dei recettori olfattivi di vari animali, ha sviluppato quello che viene chiamato "naso elettronico".
Gli ingegneri ricercatori sono impegnati a perfezionare questa strumentazione con l'aiuto degli algoritmi dell'Intelligenza Artificiale, che
sta dimostrando risultati di affidabilità diagnostica vicini al 95%. In un prossimo futuro i nano-sensori elettronici potrebbero essere usati su larga scala anche a scopo preventivo per "fiutare" le patologie oncologiche.