Cronache

I vigili allo stadio, Roma abbandonata

Gli agenti non fanno straordinari e bastano a coprire solo il derby Roma-Lazio. E mettono sotto accusa Marino

I vigili allo stadio, Roma abbandonata

Roma - Tutti allo stadio, c'è il derby. No, non è un invito ai tifosi di Roma e Lazio a riempire l'Olimpico oggi (non ce n'è bisogno). Ma una sorta di diktat che il Campidoglio ha emesso nei confronti dei vigili urbani in vista di una giornata a rischio. Tutti all'Olimpico, quindi. E il resto della città? Più o meno abbandonata. E questo proprio nei giorni in cui le metropoli occidentali si sentono più vulnerabili dopo la guerra di Parigi.

Quella di oggi alle 15 all'Olimpico è una sfida che non influirà solo sulla classifica di serie A, ma anche sulla guerra infinita tra i caschi bianchi e il comandante della polizia municipale di Roma Capitale, Raffaele Clemente. L'uomo che sta cercando di moralizzare il corpo pretendendo di strappare i vigili dal pc riportandoli in strada, inventandosi una rotazione pluriennale degli incarichi in senso anticorruzione e soprattutto sostituendo le indennità a pioggia con un salario accessorio legato davvero a una maggiore produttività. Tutte cose a cui i vigili hanno risposto con l'epidemia improvvisa dell'ultimo dell'anno e con uno stato di agitazione permanente.

Oggi quindi niente straordinari, al lavoro solo gli agenti comandati con programmazione ordinaria. Secondo quanto uscito dal tavolo tecnico per la programmazione del piano sicurezza tenutosi ieri in questura e presieduto dal questore di Roma, Nicolò D'Angelo, basterebbe e avanzerebbe per garantire il controllo della viabilità per e dall'Olimpico e anche la copertura degli altri servizi nel resto della città. Non è così invece per Francesco Croce, sindacalista della Uil Fpl Roma e Lazio: «Per cercare di ottenere la copertura della partita Roma-Lazio, data la spontanea defezione dagli straordinari, il comando del corpo ha proceduto ad un vero e proprio rastrellamento del personale della polizia locale impiegato in ordinario sul territorio, ottenendo un risultato che sarà sotto gli occhi di tutti i cittadini: l'abbandono dei territori centrali e periferici». «Abbiamo le copie degli ordini di servizio - argomenta Croce - e sono molto eloquenti: non sarà presente alcun operatore in zone anche molto importanti, solo a titolo di esempio Porta Portese (dove la domenica mattina si svolge uno storico e affollato mercato, ndr )». Croce mette sotto accusa Marino e sottolinea un altro aspetto della vicenda: «Se i vigili rinunciano spontaneamente agli straordinari, come sta accadendo senza alcuna indicazione sindacale - conclude -, è chiaro che le procedure di notifica potrebbero subire un allungamento tale da vanificare gli effetti giuridici delle sanzioni per superamento dei limiti temporali di notifica delle stesse».

Non agevola certo la ricerca di una soluzione allo scontro l'aggressione subita giovedì da un gruppo di vigili che conducevano un'operazione nel campo nomadi di via Candoni, due dei quali sono stati feriti. «La capitale di Marino è terra di nessuno, serve ripristino legalità e nuovo sindaco. Marino dimettiti», twitta il deputato di Ncd Barbara Saltamartini. «È semplicemente intollerabile! E lo è ancor di più il silenzio del sindaco. Lo dico senza giri di parole: per me questo atto di violenza è molto più grave di uno sciopero bianco per Capodanno.

Va ripristinata la legalità e non possono esistere nella città zone a sovranità limitata», scrive su Facebook il consigliere comunale di opposizione Alfio Marchini.

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