Guerra in Israele

I volti del male

Israele diffonde facce e nomi dei 57 esponenti di spicco di Hamas uccisi nelle operazioni militari dopo il 7 ottobre. Ecco chi erano gli uomini del terrore

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Israele diffonde le foto dei terroristi di Hamas uccisi fino a questo momento. L'attacco del 7 ottobre è stato uno dei più cruenti dalla nascita dello Stato ebraico. Sono tantissime le vittime in entrambi i campi. Si conta che siano morti finora 1.400 israeliani e 4.600 siano i feriti. Invece sono oltre 8mila i palestinesi ammazzati metà dei quali bambini. Ora però l'esercito israeliano reclama il diritto all'autodifesa e ha diffuso un'infografica con i volti e i nomi di una cinquantina, per la precisione 57, esponenti di spicco di Hamas uccisi dall'inizio della guerra. Ci sono Shadi Barud vice capo dell'intelligence militare dell'organizzazione terroristica. Jawad Abu Shammala ministro dell'economia di Hamas. Jamila Shanti l'unica donna dell'ufficio politico dell'organizzazione. Ezzam Abu Raffa responsabile del sistema dei missili anti tank, dei droni, della sorveglianza aerea dei parapendio e dell'intera difesa aerea di Hamas. Rateb Abu Sahiban comandante delle forze navali della Brigata di Hamas. Zakaria Abu Mu'amr, altro membro dell'ufficio politico molto vicino al leader di Hamas Yahya Sinwar. La lista è molto lunga e l'esercito israeliano accompagna la massiccia manovra su Gaza con annunci continui. Ha anche precisato di aver distrutto un gran numero di tunnel. Molti dei bersagli colpiti sono anche responsabili della mattanza al rave nel deserto. Un massacro sistematico di giovani spensierati e ignari che volevano solo divertirsi e passare qualche ora in allegria con i loro amici e con la musica. Una delle azioni più efferate mai avvenute in Israele. Questi capi di Hamas si sono macchiati di azioni orribili che hanno del disumano e devono essere considerate empie. Lo Stato ebraico ora non vuole fermarsi nella sua risposta perché si è oltrepassata una linea rossa non tollerabile. Tra gli uccisi dall'esercito israeliano c'è anche Ayman Nofel, capo del comando centrale di Hamas ed ex capo dell'intelligence militare. O Talal al Hindi un altro dei comandanti delle Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas. Sono nella lista pure Moaz Abdel Rahman, ufficiale dell'addestramento e Othman Hamdan, comandante delle difese aeree nel quartiere di Tel al-Hawa. Il generale di brigata israeliano Daniel Hagari, ha sottolineato che «gli abitanti di Gaza sono stati avvertiti per più di due settimane, attraverso diversi mezzi di comunicazione che devono stare lontani dagli avamposti appartenenti ad Hamas». Questo avvertimento viene continuamente rilanciato: i civili nel nord di Gaza e nella città di Gaza dovrebbero temporaneamente spostarsi a sud in un luogo più sicuro, dove possono ottenere acqua, cibo e medicinali. Ma Israele non si ferma. E la diffusione della lista dei terroristi di Hamas colpiti fa capire la determinazione con cui vuole andare avanti. I capi dell'organizzazione sono tutti pezzi grossi e sono i volti del male secondo lo Stato ebraico. Sono le facce di chi, mosso dall'odio, ha voluto infliggere una ferita mai vista prima. Una ferita che sanguinerà per molto, forse per sempre, nella memoria di chi ha vissuto o ha assistito a questo immane oltraggio.

Una ferita che sanguinerà per molto, forse per sempre nella memoria di chi ha vissuto o ha assistito questo immane oltraggio.

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