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Ilaria Cucchi difende gli "squadristi" rossi: "Trattati come terroristi"

Cucchi sugli scontri alla Sapienza: "Manifestanti trattati in modo violento e disumano". La replica della premier: "Non erano pacifici, mai fatto manifestazioni per impedire agli altri di dire la loro"

Ilaria Cucchi difende gli "squadristi" rossi: "Trattati come terroristi"

"Pensiamo a cosa sarebbe successo se in questi giorni, più o meno sotto l'anniversario della Marcia su Roma, fossero stati gli studenti di destra facinorosi a provare a impedire una conferenza di un'organizzazione di sinistra, tentando di impedire l'intervento di un commentatore progressista". L’invito a cimentarsi in questo semplice esercizio di immaginazione arriva da Daniele Capezzone, il giornalista, scrittore e opinionista televisivo che ieri, invitato come relatore in un convegno organizzato da Azione Universitaria a La Sapienza assieme al deputato di FdI Fabio Roscani, è dovuto entrare a Scienze Politiche scortato da un cordone di poliziotti.

Nel piccolo cortile che si trova davanti all’ingresso principale della facoltà, infatti, si era radunato un manipolo di attivisti di sinistra pronti a tutto pur di "cacciare i fascisti dall’università". Detto così fa anche piuttosto ridere, visto che Capezzone è un radicale della prima ora, discepolo di Marco Pannella. Ma torniamo alla domanda posta dal giornalista. Domanda ovviamente retorica: se a spingere gli agenti in tenuta antisommossa al posto dei collettivi ci fosse stato qualche gruppo di destra si sarebbe parlato per settimane del ritorno dello squadrismo nero. E invece non solo le gesta del collettivo "Cambiare rotta" non sono state stigmatizzate a sinistra. Ma i giovani legati alla galassia antagonista e No Tav ha trovato persino un avvocato difensore in Parlamento.

"I nostri ragazzi sono quegli studenti che ieri, alla Sapienza, sono stati affrontati come terroristi per il semplice fatto che essi, poveri, credevano di avere ancora il diritto di protestare, di far sentire la loro voce in modo del tutto pacifico", ha detto oggi la senatrice dell’Alleanza dei Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, nel suo primo intervento nell’Aula di Palazzo Madama. "Inaccettabili – incalza rivolgendosi alla premier Giorgia Meloni - i modi violenti e disumani con i quali sono stati trattati. Immagini brutali e intollerabili che hanno avuto come teatro un luogo per me sacro: l'Università. È davvero questo il modello di Paese che volete loro offrire?".

I poliziotti che ieri hanno garantito che la conferenza regolarmente organizzata da Azione Universitaria si svolgesse in modo pacifico raccontano però un’altra versione. "Alla Sapienza ieri non è accaduto che la Polizia abbia impedito ad alcuni studenti di manifestare, è accaduto che la Polizia ha consentito che altri studenti potessero svolgere la propria attività programmata ed autorizzata frenando atteggiamenti prepotenti mirati ad impedirla", aveva spiegato, tra gli altri, Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato.

Un concetto ribadito anche dalla Meloni durante la replica in Senato prima del voto di fiducia. "Io vengo dalla militanza giovanile, ho fatto e organizzato tantissime manifestazioni in vita mia, ma mai per impedire a qualcun'altro di dire quel che voleva dire. Io mai, non l'ho mai fatto: dire quel che si vuole è un diritto, è il fondamento della democrazia", ha puntualizzato Meloni. Quelli che hanno protestato alla Sapienza, afferma, "non erano manifestanti pacifici: facevano un picchetto per impedire che ragazzi che non la pensano come loro potessero dire la loro". "La democrazia – ricorda quindi alla Cucchi - è nel rispetto delle idee altrui. Altrimenti che cosa facciamo? Consentiamo che persone che non la pensano come noi ci impediscano di dire la nostra. Se qualcuno della mia parte politica andasse a tentare di bloccare una manifestazione di un'altra parte politica, sarei la prima a condannarlo, tant'è che non l'abbiamo mai fatto".

La premier ha ricordato anche le azioni violente ai danni dei militanti dei partiti di centrodestra durante la campagna elettorale. Attacchi ai quali, denuncia la Meloni, spesso non sono seguite parole di condanna da parte degli avversari politici. "Io chiedo a tutti i ragazzi che vorranno manifestare, - è l’appello - di farlo nel rispetto delle idee altrui". "La protesta va garantita, ma va trovato il modo migliore per evitare turbative all'ordine pubblico", è la linea del capo della Polizia, Lamberto Giannini. I disordini alla Sapienza rischiano di essere solo l’inizio. Non a caso il tema domani sarà all’attenzione del neoministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che presiederà il primo Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Intanto, il senatore azzurro e vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, ha annunciato di aver presentato un’interrogazione proprio al capo del Viminale

chiedendo "quali notizie abbia sull'accaduto e se ritenga ci siano ragioni di preoccupazione per la ripresa di un attivismo antagonista che cerca palesemente di impedire una libera espressione all'interno di scuole ed università".

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