Indifesi in caso di conflitto: mancano armi e munizioni (e servono 50mila militari)

Condizione comune a tutti i Paesi europei. "Non abbiamo un adeguato scudo aereo"

Indifesi in caso di conflitto: mancano armi e munizioni (e servono 50mila militari)
00:00 00:00

Difesa dello spazio aereo da missili balistici e droni come un groviera. Scorte di munizioni per un conflitto insufficienti, come gli altri alleati europei. I militari sono troppo pochi: servirebbero 9mila in più per la Marina e 45mila per l'esercito. Per non parlare del misero 16% degli italiani disposti a combattere per la Patria secondo un'indagine del Censis.

Non siamo pronti per una guerra e ancora meno al prezzo del sangue di un conflitto. In maggio il capo di Stato maggiore della Difesa, Luciano Portolano, aveva spiegato ai parlamentari che prima di tutto bisogna "ripianare e mantenere un adeguato stock di munizionamento con un focus particolare sulle battle decisive munition", che hanno un ruolo decisivo in caso di attacco esterno. Anche per le forniture belliche all'Ucraina non abbiamo sufficienti scorte di munizioni. I dati sono top secret, ma gli alleati sono messi come noi: l'aeronautica francese, la più forte nella Ue, con circa 200 aerei da combattimento, ha missili a lungo raggio che basterebbero per un giorno di conflitto con russi o cinesi. Quelli a medio e corto raggio durerebbero tre giorni.

Un'altra situazione critica è "che non abbiamo una struttura complessiva per la difesa dello spazio aereo nazionale dai droni. Il numero di vettori contro i missili balistici è inadeguato, per non parlare della difesa a lungo raggio. In pratica il munizionamento è insufficiente per attacchi dal cielo prolungati", spiega al Giornale, il direttore di Analisi Difesa, Gianandrea Gaiani. Portolano, nell'audizione del 21 maggio, ha confermato che uno degli obiettivi dell'Italia è dotarsi di uno scudo di difesa missilistico come Israele. "È una delle priorità del ministro Crosetto", nella pianificazione generale interforze. "Oggi esistono dei sistemi di difesa aerea, ma non abbiamo una copertura totale", confermava il Capo di stato maggiore della Difesa. Le nuove acquisizioni prevedono missili Aster 15, Aster 30, Aster 30 B1 NT. Quest'ultimo è in grado di intercettare missili ipersonici con le batterie di difesa terra-aria Samp-t, che entreranno in servizio entro il 2026.

Un altro nodo da sciogliere riguarda l'esercito. Il 29 gennaio, il generale Carmine Masiello, sempre davanti ai parlamentari, ha ribadito che è necessaria "l'acquisizione dei più moderni lanciarazzi Himars e dell'obice semovente ruotato per le brigate medie". La componente carri armati, che attende da anni nuovi mezzi, è una priorità. Il vero problema, però, è che ci vorrebbero più uomini. L'esercito italiano per fronteggiare uno scenario di guerra come quello ucraino avrebbe bisogno, secondo Masiello che si basa sulle richieste Nato, di un "incremento delle dotazioni organiche tra 40mila e 45mila unità". Pure gli ufficiali scarseggiano, ma si cercherà di attivare "la riserva al fine di disporre di un adeguato bacino di personale aggiuntivo", ha dichiarato Portolano.

Il calo nei reclutamenti, anche per il timore di andare in guerra, è un dato di fatto e la Marina militare soffre da tempo la carenza di personale. L'ammiraglio in congedo Binelli Mantelli, ex capo di Stato maggiore della Difesa, ha rivelato che "al ritorno dalle missioni il 10-15% dei marinai non vanno in licenza e devono reimbarcarsi. Manca il personale". Il vero ostacolo è la coperta troppo corta delle risorse finanziarie. Il capo di Stato maggiore dell'Aeronautica, generale Antonio Conserva, pochi giorni fa, l'11 settembre, ha ribadito che per l'Italia è "indispensabile un significativo rafforzamento delle nostre capacità di difesa antimissile e antidrone". E dobbiamo modernizzare "la rete radar italiana" oltre a "potenziare le capacità satellitari".

L'Aeronautica ha bisogno anche di "missili aria-aria di ultima generazione, per garantire la superiorità e l'intercettazione di minacce aeree". E scarseggiano pure "missili antinave", oltre al "munizionamento di precisione per il supporto aereo" alle forze terrestri.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica