
Luca Zaia sapete tutti chi è: il "capo" indiscusso del Veneto, regione che governa da 15 anni con grande successo e popolarità sempre più alta. Ora una legge sul limite dei mandati per i presidenti di Regione lo taglia fuori dalla corsa per la guida del Veneto. Lui, al momento, si occupa soprattutto di cosa fare nell'immediato per difendere la sua Regione. Innanzitutto c'è l'affaire dazi.
Presidente, a bruciapelo, le dico solo un nome: Trump
"I discorsi che sta facendo Trump sono come l'ingresso di un elefante in cristalleria".
Questi dazi sono una sciagura?
"I dazi non sono mai una fortuna. Sono un problema bello e buono. Modificano equilibri di mercato delicati. E dietro questi equilibri, lo dico da imprenditore, ci sono investimenti, scelte aziendali, strategie, tecnologie. Sono questi gli elementi che hanno creato un equilibrio, e su questo equilibrio hanno fissato i dazi che ci sono già".
Lei crede che Trump manterrà i dazi al 30 per cento dal primo agosto?
"Lui quello che dice fa. Però la lettera che ha mandato ai governi europei va letta bene. Noi europei dobbiamo uscire da questo schemino ideologico per cui se sei di sinistra sei contro Trump se sei di destra sei a favore. È una gabbia che ci sta rovinando".
Ma lei è a favore o contro?
"Il presidente degli Stati Uniti se lo sono scelti gli americani e sono problemi loro. Lui resterà in carica quattro anni. È lui il nostro interlocutore. È lui. Punto. Non abbiamo il potere di cambiare il presidente degli Stati Uniti. In Italia sembra che dobbiamo decidere se difenderlo o metterlo in crisi. Ridicolo. Non ho visto in altri paesi europei campagne contro Trump".
Lei dice di sospendere la battaglia pro o contro Trump?
"Io non sono la cheerleader di Trump. Io leggo bene la lettera che ci ha mandato: Da un lato dice che non si può andare avanti così, con una bilancia commerciale tutta a favore dell'Europa...".
È vero o falso?
"È vero. Noi veneti, per esempio, esportiamo 7 miliardi e mezzo di euro e la bilancia è in attivo per noi di 6 miliardi. Lei capisce che i dazi al 30 per cento per il Veneto sarebbero una mazzata. Prenda il prosecco: il nostro mercato principale è negli Stati Uniti. Però in quella lettera ci sono frasi che fanno capire che l'America è pronta a trattare. Bisogna prenderla sul serio".
Che danni possono portare all'economia italiana e del Veneto i dazi al 30 per cento?
"Ci obbligano a rivedere equilibri aziendali e produttivi la cui modifica al momento non è pianificata. Le aziende che hanno un mercato con gli Stati Uniti, se si ritrovano ad avere maggiorati i prezzi del 30 per cento sono nei guai. Se hanno un margine di guadagno inferiore al 30 per cento finiscono immediatamente fuori mercato".
Possiamo prendere delle contromisure?
"Piagnucolare di meno e andare a trattare".
Abbiamo speranze?
"Nel famoso colloquio con Zelensky, quello di 50 minuti che fece grande scandalo per la durezza di Trump, il presidente disse una frase a Zelensky: Io ho sempre fatto business nella mia vita. Vero. Lui cerca sempre un compromesso".
Come l'ha vista la reazione dell'Europa?
"Questo è un grande banco di prova. Vedremo se l'Europa saprà diventare adulta e saprà difendere gli interessi dei suoi cittadini. Sapendo che una come la Von der Leyen non è che abbia lo stesso standing di Trump".
L'Italia è forte o debole?
"Paghiamo una fragilità storica che è quella di non avere creduto in mercati emergenti, come hanno fatto invece altri paesi".
Di chi è la colpa?
"Non è colpa di questo governo. Meloni sta facendo un grandissimo lavoro diplomatico. Se fosse stato fatto negli anni scorsi... L'Europa non può vivere gli Usa come nemico. Se si formasse un asse Cina-Usa, parliamoci chiaro, l'Europa sarebbe tagliata fuori".
In Veneto si vota tra pochi mesi. È vero che lei presenterà una sua lista?
"Stiamo aspettando cosa succederà al tavolo nazionale. Intanto cerchiamo di sapere quando si voterà. Non mi sembra che le altre regioni abbiano convocato le urne, io tifo per un election day. Lavoriamo nel centrodestra per arrivare a conquistare ogni singolo voto".
Lista Zaia voce
infondata?"La lista civica esiste da sempre, è un segno di attenzione nei confronti di quei veneti che non votano a destra. Nel 2020 ha raccolto oltre il 44% dei voti. Vedremo anche cosa accadrà nei tavoli nazionali".