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Irregolari, la guerra delle cifre. "Ecco perché ora sono 90mila"

Con i porti chiusi scende il numero degli irregolari presenti sul nostro territorio. Ecco le cifre sul fronte immigrazione

Irregolari, la guerra delle cifre. "Ecco perché ora sono 90mila"

La guerra delle cifre sui migranti va avanti. Il tema degli irregolari presenti sul nostro territorio accende la campagna elettorale. Il minsitro Di Maio oggi ha attaccato Salvini chiedendo tempi rapidi per i rimpatri. Salvini non ha risposto "alle provocazioni" del leader grillino e ha di fatto ribadito la sua linea sul fronte della gestione dei flussi migratori. Ma negli ultimi giorni i gialloverdi litigano su una cifra: quella degli irregolari sul nostro territorio. In un primo momento Salvini aveva parlato di 500mila persone per poi correggere la stima in 90mila unità. Come stanno le cose?

È lo stesso Viminale a chiarire le cose. "Il ministero dell’Interno ha i dati aggiornati in tempo reale. Gli altri possono giocare a lotto, ma i numeri dicono questo", ha affermato Salvini. Secondo il Viminale i 2.053 rimpatri di questi primi mesi dell'anno rappresentano un dato leggermente superiore al trend del 2018. Il motivo? Gli sbarchi negli anni precedenti erano di più. Ma c'è un altro aspetto che il Viminale sottolinea: i rimpatri sono più di tre volte gli arrivi (2053 rispetto a 666). Fin qui i dati sui rimpatri che vanno di pari passo sul "censimento" degli irregolari. Come riporta ilCorriere, Il Viminale ha fornito nuove cifre più dettagliate: "Oltre ai rimpatriati vanno considerati i moltissimi (268.839 quelli accertati) che hanno raggiunto altri paesi dell’Ue e poi tutti i migranti in situazione d’accoglienza (circa 119mila)", fa sapere il ministro degli Interni. Da qui le nuove stime che fissano a circa 90mila gli irregolari presenti in Italia. Infine su questo punto è intervenuta portavoce della Commissione Ue, Natasha Bertaud: "Abbiamo chiesto diverse volte agli Stati membri di prendere misure per prevenire i movimenti secondari e aumentare il numero di persone che vengono rimpatriate nei paesi di origine quando non hanno diritto di restare nell’Ue. In passato abbiamo inviato delle raccomandazioni specifiche all’Italia su movimenti secondari e rimpatri". La guerra delle cifre va avanti. Ma un dato è certo: con la politica dei porti chiusi gli sbarchi sono diminuiti.

Per davvero.

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