Da Iryna a Charlie, lo scontro razziale fomentato dalla dittatura woke

Per combattere certe menzogne Kirk ha sempre usato la sua arma più letale: la parola. Tyler Robinson, 22enne infinitamente più debole di lui, non avendo argomenti per controbattere, gliel'ha strappata

Screenshot del video pubblicato dal Charlotte Area Transit System
Screenshot del video pubblicato dal Charlotte Area Transit System
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America will never be the same. L'America non sarà più la stessa. Charlie Kirk lo scrive su X. È uno degli ultimi post prima di essere ucciso. Sotto queste parole, la foto di Iryna Zarutska rannicchiata su se stessa mentre guarda in faccia la morte. A sovrastarla c'è Decarlos Brown, un nero, un senzatetto. Felpa rossa a nascondergli il volto. E coltello. Omicidio senza apparente motivo, hanno detto. Anche se alcuni giornali hanno riportato che, dopo averla lasciata agonizzante, l'assassino avrebbe detto: "Ho preso la ragazza bianca". Iryna era fuggita dalla guerra in Ucraina. Cercava pace e sicurezza. Invece, è stata massacrata.

Su X la bacheca di Kirk è zeppa di post su Iryna. Ventitré anni lei, trentuno lui. Quando è stato ammazzato, indossava una maglietta con su scritto freedom, libertà. E un Paese dove succedono certi orrori non può definirsi pienamente libero.

Trump ha definito Decarlos Brown "un animale". A guardare e riguardare il video dell'aggressione, viene da dire che è stato sin troppo delicato. E il fatto che fosse ancora in giro pur essendo già stato arrestato quattordici volte la dice lunga sul pericolo che corrono gli Stati Uniti. Un pericolo alimentato a sinistra da chi oggi accusa i conservatori di "razzializzare" l'omicidio. Un pericolo che trova terreno fertile in chi crede (e lo dice pubblicamente) che i neri abbiano "diritto alla violenza" davanti all'indignazione di massa per la morte di Iryna. Un pericolo che dilaga anche per colpa di quei media che, almeno all'inizio, hanno cercato di mettere sotto silenzio l'omicidio della giovane rifugiata ucraina.

Kirk non ha mai avuto paura di opporsi. Non si è mai tirato indietro. È sempre stato in prima linea. Anche quando negli ultimi giorni raccontava agli americani e al mondo la storia di Iryna, sbugiardando i soloni del woke che per anni hanno "razzializzato" l'America mettendo sul banco degli imputati i bianchi ma a cui ora questo "incantesimo" non riesce più. Per combattere certe menzogne Kirk ha sempre usato la sua arma più letale: la parola.

Tyler Robinson, 22enne infinitamente più debole di lui, non avendo argomenti per controbattere, gliel'ha strappata. Con una pallottola sparata da oltre cento metri di distanza.

Adesso l'America non sarà più la stessa. E probabilmente nemmeno noi che stiamo sull'altra sponda di un Occidente sempre meno libero.

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