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A Ischia diluvia, scatta la maxi evacuzione: via in 1.300

Pronti hotel e palazzetti dello sport per gli sfollati. "L'allarme è arrivato tardi e incompleto"

A Ischia diluvia, scatta la maxi evacuzione: via in 1.300

C'è chi raggiunge parenti sulla terraferma. Chi si sposta dall'altra parte dell'isola da amici e familiari. Chi invece si affida alle strutture, alberghi e palazzetti dello sport, messe a disposizione dalla Prefettura. Poco dopo le 16, in un silenzio tombale, prende il via la maxi-evacuazione dalla zona rossa di Casamicciola per l'allerta meteo. Si rischia una nuova frana mentre si cerca la dodicesima vittima.

Il piano messo a punto dal commissario Giovanni Legnini, dalla Protezione Civile e Prefettura, prevede l'allontanamento temporaneo di 1300 persone dalle aree interessate dalla frana del 26 novembre scorso. Il piano, che durerà fino alle 16 oggi, è scattato in concomitanza con l'inizio dell'allerta gialla sull'isola d'Ischia. Per le aree rosse previsto un servizio di navette per consentire il trasferimento dei cittadini nelle strutture pubbliche allestite per l'accoglienza degli sfollati. «Negli alberghi che hanno dato disponibilità, per fortuna fino a questa mattina vi è stata una adesione che potrebbe essere sufficiente a soddisfare le esigenze di tutti. Saranno 1.100 i posti letto disponibili a fronte di una previsione di evacuati grosso modo coincidente», spiega Legnini. Ma lasciare la propria casa sarà comunque un atto volontario. Non è una evacuazione coatta. Di sicuro in via Celario sarà portata via una 94enne allettata. In ogni caso Protezione civile regionale, forze dell'ordine e volontari sono pronti ad assistere la gente che vorrà mettersi al sicuro durante l'allerta meteo gialla di questi giorni. Tra le varie zone da evacuare anche quelle di piazza Marina e dei rioni attorno.

Ma non mancano le polemiche. «Le notizie circa lo sgombero delle case, dicono alcuni residenti sono arrivate tardi e non del tutto complete, così che un anziano, residente in via Parodi, non si è potuto organizzare. Nessuno ci ha detto nulla, ma chi ci deve venire a prendere, il Padreterno?», esclama in dialetto ai cronisti ed ai vicini di casa che in questi minuti sono tutti in strada per capire il da farsi. La protezione civile ha istituito otto punti di raccolta per gli sfollati. «I palazzetti dello sport sono attrezzati e ci può andare chi è in zona verde (e quindi non è oggetto di allontanamento precauzionale che riguarda chi si trova in zona rossa) e si sente in pericolo», chiarisce il commissario del Comune di Casamicciola, Simonetta Calcaterra. Nei palazzetti sono in allestimento centinaia di letti in caso di aumento di rischio. Mentre sono in corso le operazioni di evacuazione, dal suo ufficio a Santa Lucia il governatore Vincenzo De Luca getta benzina sul fuoco e spara contro tutti: «L'Italia è il più grande chiacchierificio del mondo. Se andate e vedere i servizi tv sul dopo terremoto del 2017 a Ischia o sulle alluvioni come nelle Marche troverete quasi le stesse frasi. Ormai questa dei disastri ambientali è diventata una sorta di liturgia, un rito ormai codificato, la ricerca dello scandalo, l'intervista agli angeli del fango, chi non ha fatto cosa, i soldi non spesi. È una liturgia insopportabile e non c'è nessuno sforzo far capire quali sono le ragioni dei disastro, le cause dei ritardi, i problemi veri».

E poi attacca il commissario Calcaterra: «La domanda da fare al commissario era perché in 6-7 mesi non hai varato un piano di protezione civile?». Ma invece la Regione, dal 2017 ad oggi, cosa ha fatto? Vietato chiederlo, lo sceriffo si arrabbia.

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