Troppi islamici in Italia? Niente paura, ci pensa il nostro sistema fiscale a farli andare via. Come dimostra la storia di Tanji Bouchaib, marocchino e presidente della Federazione Islamica del Veneto, in Italia da vent'anni, costretto a lasciare l'Italia perché da noi si pagano troppe tasse.
Bouchaib al Belpaese deve tutto: gli ha dato un lavoro e due anni fa pure la cittadinanza, qui ha anche potuto far laureare le sue figlie. Eppure se ne andrà, strangolato da una pressione fiscale esagerata e da un elevato costo della vita. Anche perché un buon musulmano le tasse le paga spontaneamente, è un atto di fede per lui. La storia di Bouchaib, raccontata in un'intervista al Corriere Veneto, è emblematica dell'anomalia italiana, dove una famiglia normale come la sua, con due stipendi e un mutuo sulle spalle, fatica ad arrivare a fine mese. Quando è così passano in secondo piano tutte le difficoltà superate per arrivarci, in Italia, e per affermarsi qui da noi. La cosa più intelligente da fare, a questo punto, sembra quella di partire in cerca di un Paese con un fisco meno aggressivo. Bouchaib sta pensando di andare in Qatar, dove si pagano meno tasse e dove già vivono e lavorano le due figlie più grandi.
Lavorano lì perché in Italia, dove si sono laureate, non hanno mai trovato nulla di meglio di qualche contrattino a termine. Nulla di definitivo. «L'Italia non è un paese per giovani», dice rassegnato il leader islamico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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