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Kabul, sparito uno dei bimbi "affidati" ai soldati Usa

È sparito. Volatilizzato. Non ci sono più notizie di Sohail, il neonato che i genitori, Mirza Ali Ahmadi di 35 anni, e la moglie Suraya di 32, affidarono alle mani di un marine

Kabul, sparito uno dei bimbi "affidati" ai soldati Usa

È sparito. Volatilizzato. Non ci sono più notizie di Sohail, il neonato che i genitori, Mirza Ali Ahmadi di 35 anni, e la moglie Suraya di 32, affidarono alle mani di un marine durante i giorni concitati di agosto in cui Kabul era appena tornata nel giogo dei talebani e una torma di disperati affollava l'esterno dell'aeroporto Karzai di Kabul sperando di riuscire a salire su un volo che portasse altrove. Tra quelle persone pronte a tutte c'erano anche Mirza e Suraya, con i loro cinque figli: uno di 17 anni, gli altri di 9, 6 e 3 anni e poi Sohail di appena due mesi. Erano momenti di paura e di scelte difficili. E i genitori di Sohail non esitarono ad affidarlo alle braccia di un soldato americano al di là del muro di recinzione dell'aeroporto quando capirono che avrebbe rischiato di venire schiacciato dalla folla. Non furono né i primi né i soli a prendere questa decisione, in quelle ore. Poi il resto della famiglia non riuscì a entrare nello scalo ma pensò di avere fatto la cosa più giusta per Sohail. Mirza e la moglie sono riusciti a lasciare l'Afghanistan in seguito, su un volo che li ha prima portati in Qatar e poi in Germania e infine negli Stati Uniti, dove si trovano a Fort Bliss, in Texas, con altri rifugiati afgani in attesa di essere reinsediati altrove negli Usa.

Mirza e Suraya del figlio più piccolo, che nel frattempo ha cinque mesi, non hanno più notizie. In una intervista esclusiva rilasciata alla Reuters hanno raccontato la loro disperazione e hanno sollecitato chiunque avesse notizie del loro figlio a farsi vivo. Hanno anche diffuso immagini del bambino attraverso i social e l'Afghan Refugee Relief, un gruppo di sostegno alle famiglie afghane che ha lanciato una campagna dal titolo «bimbo scomparso» (Missing baby).

Mirza, che ha prestato servizio per un decennio presso l'ambasciata statunitense a Kabul come guardia di sicurezza, ha provato a ricostruire gli accadimenti attraverso tutti i suoi contatti ma inutilmente. Un comandante militare gli avrebbe riferito che forse il piccolo è stato portato in un'area dell'aeroporto riservata ai bambini, ma questo indizio non ha consentito di rintracciare il piccolo.

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