Roma - «Fermi, carabinieri!». Tesserini alla mano, Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale, lasciato in auto Sergio Brugiatelli, vanno all'appuntamento con i ragazzi americani. I quattro si trovano faccia a faccia in via Gioacchino Belli, vicino l'hotel Le Meridien Visconti. Senza pistole ma con i documenti dell'Arma bene in vista. Lo ha sempre sostenuto l'appuntato Varriale, lo confermano gli assassini, Lee Elder Finnegan e Gabriel Christian Natale Hjorth. Finnegan lo ammette davanti al padre e all'avvocato di famiglia, Michael Craig Peters. «I saw two cops», «Ho visto due sbirri» ricorda il 2 agosto in un colloquio in carcere, puntualmente intercettato dagli inquirenti. «Ci hanno fatto vedere velocemente i distintivi» sottolinea il giovane accusato di omicidio volontario in concorso. È una Caporetto per la difesa italiana degli arrestati, tanto da stabilire una linea «passiva» e chiedere il giudizio immediato. Eppure davanti al gip Chiara Gallo, Lee Elder, pur confessando l'omicidio, mette a verbale: «Non pensavo fosse un poliziotto in borghese. Ero di fronte a uno strano uomo, avevo paura mi volesse strangolare, mi sono difeso». Finnegan giustifica così quelle 11 coltellate sferrate con rabbia durante il corpo a corpo con il maresciallo Rega. Il giovane, secondo la prima versione, credeva che i carabinieri fossero picchiatori mandati da Sergio Brugiatelli, l'amico del pusher Italo Pompei, a recuperare lo zaino rubato. Una tesi che non fa una piega, se non fosse una menzogna. I tesserini ministeriali sono stati mostrati ai due californiani anche se la Procura non ne ha disposto il sequestro assieme agli oggetti personali di Cerciello, un marsupio, un mazzo di carte, spiccioli. Del resto perché sequestrarli? Cosa che non avviene per le calibro nove d'ordinanza, rinvenute negli armadietti di Cerciello e Varriale. Una leggerezza costata cara, purtroppo, al 35enne di servizio alla stazione dei carabinieri Campo de' Fiori e per la quale Varriale è sottoposto a procedimento militare. «Flashed the cards or whatever», ovvero «Ci hanno fatto vedere velocemente i distintivi o qualcosa del genere» sottolinea Finnegan. Contrariato l'avvocato Peters: «Stai calmo, attieniti alla tua dichiarazione - suggerisce - ripassala punto per punto, ricordatela. Tu non hai visto niente» riferendosi ai tesserini. I due studenti, giunti nella capitale, cercano droga. La cercano a Trastevere dove incontrano Brugiatelli, intermediario di Pompei, lo spacciatore. Per 90 euro il pusher rifila dell'aspirina sbriciolata al posto di cocaina. I due se ne accorgono, rubano uno zaino a Brugiatelli contenente un cellulare di vecchio tipo. Contattati, risponde Natale.
Per restituire la borsa il ragazzo vuole 100 euro e un grammo di coca. Brugiatelli chiede aiuto al 112, il maresciallo Pasquale Sansone incarica i militari del recupero. All'appuntamento Elder aggredisce Cerciello uccidendolo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.