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L'adorato "fratellino" tra calcio ed editoria

Una vita insieme: dall'infanzia all'Isola agli ultimi tristi giorni del San Raffaele

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L'estro in famiglia se l'erano divisi equamente: Silvio era il re dei barzellettieri, Paolo un maestro nei giochi di prestigio. Tredici anni di differenza e una vita nel solco del fratello più grande: Paolo è stato il piccolo di casa nella Milano del dopoguerra e una sorta di viceré nelle sterminate province dell'impero creato dal talento di Silvio.

Più volte Paolo ha raccontato con tono divertito la performance che ha indirizzato il suo destino professionale: «Un giorno Silvio entrò in casa e disse a papà: Ho comprato il Giornale, lui rispose che l'aveva già preso lui».

Ma Silvio non era passato in edicola, era andato in redazione.

Nel 1990 la legge impone all'imprenditore di cedere il quotidiano e lui lo affida a Paolo che è seduto su quella poltrona ancora oggi e terrà un piede in via Negri anche nell'era degli Angelucci che comincia in questi giorni. In mezzo tante vicende: fra tutte l'addio, fra feroci polemiche, di un monumento come Indro Montanelli e l'inizio di un nuovo corso con Vittorio Feltri.

Non due fratelli intercambiabili ma sempre contigui: questi sono i Berlusconi. Vite tumultuose, matrimoni e divorzi, il perenne accerchiamento di un pezzo della magistratura italiana per entrambi.

Via Negri non è una succursale di Arcore, ma i due continuano ad affiancare le attività e talvolta a mischiarle. Stessa passione per il settore immobiliare e una mini epopea nel mondo del calcio: Silvio compra il Milan, scende dall'elicottero sul prato dell'Arena e rivoluziona il football, Paolo è per un breve periodo vicepresidente del club che fa una scorpacciata di titoli; poi nell'ultima stagione diventa il presidente del Monza.

Qualcuno pensa che quest'avventura sia solo la pallida e malinconica riproposizione dei fasti degli anni Ottanta e certo quella resta un'epoca insuperabile, ma l'exploit del Monza, fatti i debiti paragoni, non è da meno: conquista per la prima volta nella sua storia la serie A, provocando quasi un infarto ad Adriano Galliani per cui la squadra è stata una religione, poi nell'ultimo campionato si difende alla grande e chiude in modo sorprendente a centro classifica.

Una vita insieme, dall'infanzia all'Isola fino alle ultime visite struggenti al San Raffaele.

Paolo soffre, va a trovare il fratello con regolarità svizzera e forse è fra i pochissimi che si preparano, per quanto possibile, all'inevitabile.

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