Questo, confessiamo, è l'ennesimo decalogo anticaldo. Parliamo di alimentazione, nella fattispecie. E degli errori che più frequentemente facciamo a tavola nei mesi più caldi. Ma, promettiamo, non vi suggeriremo di: preferire la carne al pesce, evitare le bevande alcoliche e quelle gassate, consumare molta frutta e molta verdura e idratarvi spesso.
Ci sono errori che non sembrano errori. E falsi miti da sfatare. Ne abbiamo individuati alcuni. Dieci, per restar tondi.
Sciacquare la pasta fredda. Il segreto di una perfetta pasta fredda è fermare la cottura al punto giusto. Spesso quindi la si risciacqua nell'acqua fredda. Sbagliato, questa pratica gli toglie sapore e la incolla. La tecnica giusta è la cosiddetta cottura a campana. A due terzi del tempo di cottura indicato sulla confezione della pasta, questa va scolata e trasferita in un'insalatiera sigillata con pellicola trasparente. Quest'ultima si gonfierà come una campana, per l'appunto, e la cottura si completerà a secco, rendendo la pasta al dente e buona anche il giorno dopo.
Cuocere il tonno. Utilizzato nelle insalate di riso e di pasta e nei panini, il tonno in scatola, che sia al naturale o all'olio, è già stato sottoposto alla cottura mediante un processo di sterilizzazione durante il confezionamento. Pertanto va utilizzato a temperatura ambiente e nel caso di una pasta «calda» aggiunto solo all'ultimo istante e fuori dal fuoco.
Mangiare tanto ananas sperando di dimagrire. Un falso mito a cui credono otto italiani su dieci. Il gambo del frutto esotico contiene bromelina, sostanza che agevola la digestione delle proteine. Ma questo non ha nessun effetto sulla nostra linea. E soprattutto: chi mai mangerebbe il gambo dell'ananas?
Condire la bresaola col limone. Lo fanno, lo facciamo. Ma l'agrume può ossidare se non «cuocere» il salume light per eccellenza, rendendolo sgradevole. Meglio usarlo in un'emulsione con olio.
Bollire le verdure. D'estate i medici consigliano di aumentare l'assunzione di verdure. Ma cuocerle nell'acqua, ancorché abituale, è una pratica sbagliata perché fa perdere ai vegetali tutte le loro proprietà e i nutrienti essenziali. Quindi? Meglio al vapore.
La birra ghiacciata. Bere la bevanda alcolica estiva per eccellenza troppo fredda è un errore da matita blu, perché avvilisce il corredo aromatico della bionda. Temperatura ideale, tra i 3 e i 6 gradi.
La birra senza schiuma. Ancora la «bionda». È servita a regola d'arte quando c'è la bianca coltre a coprirla, altrimenti è segno che qualcosa non va, perché le «due dita» di schiuma compatta proteggono la birra dall'ossidazione e la rendono più digeribile.
Piatti fintamente leggeri: l'insalata di riso. Preparazione passepartout della bella stagione. In realtà, se molto ricca, può contenere fino a 500 calorie a porzione, più o meno come una lasagna. Non solo: i grassi prevalgono sui carboidrati, e l'apporto di fibra, vitamine e sali minerali non compensa gli effetti sul colesterolo.
Piatti fintamente leggeri: la caprese. Qualche anno fa era il più grosso equivoco della cucina light. «Sono a dieta, mangio una caprese». Chi non ha mai udito questa frase? Errorissimo: una porzione media con 120 grammi di mozzarella di bufala, 200 di pomodori, un cucchiaio di olio extravergine di oliva, basilico, origano e sale apporta 490 calorie, a cui vanno poi aggiunte quello del pane che un piatto simile «chiama». Se volete mangiatela, specie se la mozzarella è buona, ma non illudetevi di perder peso.
Piatti fintamente leggeri: la parmigiana. È uno dei must della cucina estiva, anche perché facile da trasportare e buona anche il giorno dopo, forse pure di più.
Ma malgrado si tratti di un piatto che ha un ortaggio come ingrediente base (la melanzana), non è affatto leggero. La melanzana, infatti, è fritta, e accompagnata con sugo, mozzarella e parmigiano. Il risultato sono 450 calorie ogni 100 grammi. Però, diciamocelo: che buona.
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