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Lanciò cioccolata turca al Parlamento europeo: sospeso leghista Ciocca

Perdita dell'indennità per 10 giorni e sospensione di 5 giorni. È la sanzione decisa dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, nei confronti del leghista Angelo Ciocca, per la sua clamorosa protesta in Aula contro la Turchia

Lanciò cioccolata turca al Parlamento europeo: sospeso leghista Ciocca

Costa cara all'eurodeputato leghista Angelo Ciocca la protesta in Aula contro l'inerzia delle istituzioni europee verso il presidente turco Erdogan e della guerra in Siria. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha imposto nei confronti dell'esponente della Lega una sanzione per grave violazione del regolamento: perdita dell'indennità per 10 giorni e sospensione di 5 giorni.

Per Sassoli, esponente del Pd, Ciocca "ha adottato una condotta turbolenta, compreso l'abbandono del suo seggio e il lancio nel centro dell'Aula di un oggetto per terra", ovvero una tavoletta di cioccolato turco. Gli europarlamentari, ha detto Sassoli, "devono tenere un linguaggio e un comportamento adeguati al rispetto di questa istituzione".

Il Parlamento, ha aggiunto l'ex giornalista Rai, ha grande "tolleranza" per qualsiasi opinione politica, ma Ciocca è andato oltre, "adottando un comportamento aggressivo e irrispettoso nei confronti dei colleghi e di questa istituzione". Per questo, ha spiegato ancora Sassoli intervenendo all'assemblea plenaria di Strasburgo prima del voto sulla risoluzione per equiparare gli Stati alle Ong, poi bocciata dall'Aula, "non tollererò più alcun comportamento che possa danneggiare la dignità e la reputazione del Parlamento".

Ciocca - a cui come detto sono stati inflitti cinque giorni di sospensione dalle attività parlamentari più dieci giorni di sospensione dell'indennità giornaliera - ha annunciato che farà ricorso. "Sassoli punisce chi getta cioccolato a terra e non la Turchia che bombarda", la protesta su Facebook dell'esponente del Carroccio, non nuovo a iniziative clamorose. Il 23 ottobre 2018, alla fine di una conferenza stampa a Strasburgo, tenendo in mano una scarpa Ciocca "calpestò" simbolicamente le carte dell'allora commissario agli Affari Economici, il francese Pierre Moscovici, che commentando il gesto aveva evocato il ritorno del fascismo.

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