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L'assurda proposta del M5s sulla requisizione degli immobili

Nonostante ci siano piccoli proprietari di case disperati e abbandonati dallo Stato, il Movimento 5 Stelle vorrebbe un'ulteriore proroga della requisizione statale degli immobili

L'assurda proposta del M5s sulla requisizione degli immobili

Il Movimento 5 Stelle (M5s) ha messo sul tavolo un bizzarro emendamento per modificare il decreto ristori. La richiesta dei grillini può essere così sintetizzata: la durata della requisizione statale degli immobili privati che la magistratura aveva precedentemente ordinato di restituire ai proprietari dovrebbe essere portata a un anno.

La richiesta dei grillini

L'articolo da rettificare è il 103, inerente alla "sospensione dei termini nei procedimenti amministrativi ed effetti degli atti amministrativi in scadenza". I pentastellati, come ha fatto notare Giorgio Spaziani Testa su Twitter, propongono di ritoccare il comma 1. L'emendamento parla chiaro: "Dopo il comma 1, aggiungere, in fine, il seguente: 1-bis. All'articolo 103,comma 6, deldecreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, le parole: "31 dicembre 2020" sono sostituite con le seguenti: "31 marzo 2021"".

Il blocco degli sfratti confermato la scorsa estate ha congelato le esecuzioni del 2019, molte delle quali niente hanno a che vedere con l'emergenza abitativa. Nonostante ci siano piccoli proprietari di case disperati - talvolta pure sbeffeggiati da morosi seriali – abbandonati dallo Stato, l'M5S vorrebbe un'ulteriore proroga della requisizione statale: dal 31dicembre 2021 al 31 marzo 2021.

La linea dell'M5s

A questo punto si possono fare un paio di considerazioni. La prima: per quale motivo i grillini non propongono fondi per costruire case popolari? La sensazione è che il Movimento, ormai sempre più allo sbando, stia quasi scaricando le proprie frustrazioni ideologiche su un'intera categoria di cittadini. La soluzione più ovvia, come detto, potrebbe essere quella di affidarsi a un fondo ad hoc oppure mandare "avanti" il governo.

La seconda considerazione riguarda i firmatari dell'emendamento. Sono quattro e rispondono al nome di Dessì, Lupo, Piarulli e Angrisani. Uno di loro, Emanuele Dessì, era lo stesso esponente grillino finito nell'occhio del ciclone nel 2019 in merito al canone di affitto mensile di meno di 8 euro pagato per la sua casa popolare a Frascati, in quel di Roma.

Dessì definì quegli attacchi "infamanti". "Ho chiesto ripetutamente di pagare una cifra più alta e congrua al Comune, anche di 200 euro al mese, ma la legge non me lo permette", spiegò il grillino in una diretta Facebook. Lo stesso Dessì arrivò a sostenere che i 93 euro annui di affitto erano una "cifra vergognosa", aggiungendo però che "se pago così poco, è perché il reddito della mia azienda è pari a zero".

Terza e ultima considerazione: è questa la linea dell'M5s sul tema? Sarebbe interessante capirlo per riuscire, finalmente, a mettere nero su bianco la posizione dei grillini.

Nel frattempo prosegue senza sosta la beffa a danno di molti proprietari.

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