Amara sorpresa. Al latte o fondente, impennata dei prezzi delle uova di cioccolata

Costano fino al 40% in più rispetto allo scorso anno. Stangata anche sulla colomba A pesare sui dolci di Pasqua il rincaro del cacao ma anche di burro e zucchero

Amara sorpresa. Al latte o fondente, impennata dei prezzi delle uova di cioccolata

Pasqua dolce, scontrino amaro. Dalla grande distribuzione alla piccola pasticceria artigianale, il prezzo medio delle uova di cioccolata registra un balzo del prezzo medio del 24% in più rispetto all'anno scorso, con picchi del +40%, secondo le rilevazioni incrociate di Codacons e Altroconsumo. E poco cambia se l'uovo è di cioccolata fondente o al latte, mignon o extralarge, con fiocco rosa o azzurro, la sorpresa è uguale per tutti e non piace a nessuno quest'anno: è proprio il costo più alto. Dietro la stangata pasquale, l'impatto del caro-cacao. Il cibo degli dèi sta viaggiando sugli ottomila dollari a tonnellata (dopo essere schizzato a 12mila dollari a tonnellata a fine 2024) contro i 2.900 dollari a tonnellata di due anni fa. Un'impennata record del +175%.

A scatenarla il cambiamento climatico, secondo i report rilasciati dalla ong britannica ChristianAid e dalla no-profit statunitense Climate Central. Alte temperature, piogge scarse e irregolari, e malattie delle piantagioni stanno minando i raccolti di cacao in Ghana e Costa d'Avorio, principali fornitori del globo. Coprono il 70% della produzione mondiale, toccando volumi per più di 3 milioni di tonnellate. Dai raccolti che marciscono alla produzione che precipita (-20% in Costa d'Avorio, -43% in Ghana), al rialzo dei prezzi del 400% negli ultimi anni, il passo è breve e l'impatto amaro. Se non bastasse, in aumento anche i listini di burro (+52%) e zucchero (+72%). In pratica, presi di mira dagli incrementi tutti gli ingredienti delle uova di Pasqua. E magra consolazione arriva dalla colomba: se la classica costa tra il 6 e il 9 per cento in più rispetto a un anno fa, quella con gocce, glasse o farciture al cacao spicca il volo e plana sugli scaffali con rincari tra il 18 e il 36 per cento. Amaro lo scenario dei dolci di Pasqua - che l'anno scorso aveva ingolosito, con 422 milioni di euro di giro di affari - ma previsto e gestito dai big del comparto, che accusano il colpo e reagiscono per renderlo digeribile ai consumatori. «Per far fronte all'aumento senza precedenti del costo delle materie prime e contenere il rincaro dei prezzi al consumo tra il 15 e il 20 per cento dichiara Attilio Capuano, amministratore delegato di Pernigotti e Walcor, società dal 2022 controllate da JP Morgan e Invitalia, che producono 6.500 tonnellate di dolci a base di cacao all'anno per questa Pasqua abbiamo attuato una politica degli acquisti ancora più attenta, ridotto i costi operativi e sacrificato i volumi della fascia di prezzo più bassa, sopportando una compressione dei margini di tutta la filiera distributiva». Nel complesso, i due brand hanno sfornato 4,5 milioni di uova, più 50 tonnellate di ovetti, con volumi di sell-in in aumento del + 30% per Pernigotti e in calo del 15% per Walcor rispetto al 2024. «In prospettiva, a preoccuparci non sono tanto i dazi USA, che per noi hanno un peso relativo, quanto andamento del cacao e costi energetici» aggiunge Capuano. Da uova di cioccolato e colombe di Pasqua a panettone e praline di Natale, si annuncia un 2025 di rincari per il comparto e per chi al dolce in tavola, specie nelle ricorrenze, non rinuncia.

È a loro che i colossi del settore pensano e mirano, garantendo una produzione a pieno regime. A partire da Ferrero, che nel mercato italiano delle uova di Pasqua è protagonista in Italia un uovo pasquale venduto su tre è Kinder o Ferrero - e rappresenta una sorta di mosca bianca. «Nonostante le attuali tensioni nei mercati delle materie prime, delle nostre dodici referenze, solo una firmata Kinder Gran Sorpresa vede un aumento del prezzo consigliato di 1 euro rispetto al 2024, tutte le altre mantengono cifre in linea con l'esercizio precedente. E la produzione per questa campagna pasquale ha raggiunto i 17 milioni di uova, riuscendo a confermare i livelli della Pasqua 2024» fa sapere Ferrero Commerciale Italia. Non solo ad Alba sembra non sentirsi la crisi del cacao, ma anche nei laboratori di maîtres chocolatiers, dove non si bada a spese e rincari e dove nascono oggetti del desiderio in versione uova di cioccolata. Capolavori irresistibili al gusto e alla vista, creati all'insegna della tradizione e della sperimentazione, spesso disponibili solo su ordinazione a cifre stellari, si rivolgono a un mercato di palati fini e tasche abbienti. La scelta spazia dalle uova di tendenza «Dubai Style» con pistacchi della belga Charlotte Dusart, a quelle a undici strati dell'uovo Cioccolati Grand Cru di Enrico Rizzi, dalla rivisitazione dell'uovo sodo di Ernst Knam - a base di cioccolato fondente 70%, con albume di pasta di zucchero alla vaniglia, tuorlo di cremino alla nocciola e marshmallows come tocco finale - alle uova best seller di Marchesi 1824.

Nelle vetrine dello storico indirizzo milanese (dal 2014 nell'orbita di Prada) sfilano le creazioni del pastry art director Diego Crosara, in vendita fino a 1.300 euro a pezzo. Ma sono fatte a mano, decorate ad arte e richiedono anche 8 di lavoro, giusto per addolcire la pillola del prezzo.

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