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L'atto di accusa di Dell'Utri: "Contro di me un atto di crudeltà"

In una lettera inviata da Rebibbia ai suoi difensori l'amarezza dell'ex senatore

L'atto di accusa di Dell'Utri: "Contro di me un atto di crudeltà"

È indirizzata agli avvocati che lo difendono la lettera arrivata da Rebibbia che porta il nome di Marcello dell'Utri, in cui l'ex senatore di Forza Italia torna ancora una voltà a condannare le condizioni della sua carcerazione, dicendosi "amareggiato più che sorpreso".

Dell'Utri denuncia "l'ennesimo atto di crudeltà giudiziaria compiuto dal Tribunale di Sorveglianza di Roma e lamentato anche da diversi detenuti nelle mie stesse, se non peggiori, condizioni", dopo che i giudici nei giorni scorsi hanno detto "no" alla sua richiesta di essere scarcerato per questioni di salute, per eseguire un ciclo di cure all'Humanitas di Milano.

"Non appare adeguato il regime domiciliare presso l'ospedale milanese o l'abitazione personale, da cui può facilmente allontanarsi, rilevando che le terapie previste non consentono nemmeno l'applicazione di strumento elettronico di controllo", aveva detto il tribunale.

Il 7 dicembre scorso lo stesso tribunale aveva respinto l'uscita dal carcere, nonostante gli stessi consulenti della procura si fossero espressi per l'incompatibilità tra le condizioni di salute di Dell'Utri e il suo stato di detenuto.

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