"Ha già fatto troppi danni". Monta la rivolta anti-Fornero

La Lega presenta un'interrogazione dopo la nomina dell'ex ministro come consulente del governo. Ma da Damiano a Di Battista, le voci contrarie sono diverse

"Ha già fatto troppi danni". Monta la rivolta anti-Fornero

La notizia è rimbalzata nelle scorse ore sulle principali testate giornalistiche italiane: Elsa Fornero è stata nominata consulente del governo guidato da Mario Draghi. Farà parte del comitato di esperti partorito con lo scopo di "orientare, potenziare e rendere efficiente l'attività programmatica in materia di coordinamento della politica economica". La nomina ha però creato più di qualche malcontento all'interno della Lega, che è salita immediatamente sulle barricate per protestare contro l'affidamento dato all'ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali nel governo Mario Monti. Ma non solo: da Cesare Damiano ad Alessandro Di Battista, sono diverse le voci che in queste ore si levano contro il ritorno di una figura chiave del governo "lacrime e sangue".

A tuonare contro la scelta è stato Matteo Salvini, che ha voluto esprimere il suo totale sconcerto: "La Fornero scelta dal Pd per occuparsi dei pensionati italiani? No grazie, la Lega non ci sta, la signora ha già fatto troppi danni. È una consulente del signor Tabacci e per me, con tutto il rispetto, conta meno di zero. Le dotte elucubrazioni della signora Fornero avranno un riscontro pratico pari a zero".

La mossa anti-Fornero della Lega

Dunque, come già detto, non è tardata ad arrivare la mossa del Carroccio che ora pretende spiegazioni sulla decisione presa. Il tutto si traduce in una interrogazione mediante cui pretendere delucidazioni in merito. Nello specifico la Lega interroga Andrea Orlando (ministro del Lavoro e delle Politiche sociali) spiegando che "indubbiamente la scelta di Elsa Fornero non è - per gli interroganti - sinonimo di tranquillità e serenità rispetto ad eventuali interventi in materia pensionistica, anche alla luce della prossima scadenza della sperimentazione di Quota 100".

Sulla questione però è intervenuto il ministro Andrea Orlando, che sul proprio profilo Twitter ha così commentato l'azione intrapresa dal partito di Matteo Salvini: "Trovo divertente e curioso il fatto che Salvini faccia chiedere a me da alcuni suoi parlamentari il perché della nomina della professoressa Fornero tra i consulenti del dipartimento programmazione economica. Interrogazioni random".

Le paure per Quota 100

Il leghista Claudio Durigon, sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanze, si augura che quello della Fornerno non sia un incarico legato a una riforma pensionistica "perché andrebbe in controtendenza rispetto a quello che serve oggi al Paese". Ecco perché la Lega storce il naso. "Spero cioè che non porti al ritorno della legge Fornero. Il Paese ha bisogno di scivoli pensionistici adeguati a rendere competitive le nostre aziende", ha aggiunto Durigon. Scettico anche Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e consigliere Inail: "In vista del superamento di Quota 100 bisognerà trovare una misura di flessibilità alternativa più efficace e meno discriminante perché sarebbe assurdo tornare alla rigidità antistorica della legge Monti-Fornero".

I timori sono incentrati in misura maggiore su Quota 100, considerando soprattutto l'avvicinarsi del termine ultimo della riforma. Va tuttavia detto che l'ex ministro del Lavoro del governo Monti non tornerà a occuparsi in prima persona di pensioni né sarà la principale fautrice di un'eventuale riforma per il superamento di Quota 100. Infatti da parte di Bruno Tabacci, sottosegretario alla Presidenza del consiglio, è arrivato un chiarimento fondamentale: "Il Consiglio di indirizzo non ha tra i suoi compiti la riforma della previdenza né l'invasione di competenze del Ministero del Lavoro o di altri Ministeri, né la gestione diretta del Pnrr".

Dibba attacca Salvini

Anche la galassia del Movimento 5 Stelle guarda con preoccupazione all'ombra della Fornero. La senatrice Nunzia Catalfo e i presidenti delle commissioni Lavoro e Bilancio di Palazzo Madama, Susy Matrisciano e Daniele Pesco, hanno espresso un concetto chiarissimo: "Esaurita Quota 100, è impensabile un ritorno alla legge Fornero".

C'è poi pure Alessandro Di Battista che, seppur ormai fuori dal M5S, non ha perso occasione per attaccare Matteo Salvini: "È tornata la Fornero per la gioia di quel cazzaro di Salvini che la voleva in esilio su un'isola deserta e se la ritrova a Palazzo Chigi".

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