"Inadatti a proseguire". Quei due ministri che la Lega ha messo nel mirino. Ecco chi sono

I ministri e sottosegretari leghisti dopo il vertice con Salvini: "Il partito è indisponibile a continuare il lavoro con gli inaffidabili Cinque Stelle". Lamorgese e Speranza nel mirino: "Inadatti a proseguire"

"Inadatti a proseguire". Quei due ministri che la Lega ha messo nel mirino. Ecco chi sono

È iniziata attorno alle 10 del mattino l’incontro tra Matteo Salvini e i ministri, sottosegretari, capigruppo e vicesegretari leghisti. Dopo circa un’ora e mezza di interventi la linea che trapela è netta: "Il partito è indisponibile a proseguire il lavoro con gli inaffidabili Cinque Stelle e senza chiarezza". Tra gli esponenti di governo della Lega, secondo quanto viene fatto filtrare dalla riunione, a cui hanno preso parte anche il titolare dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, del Turismo, Massimo Garavaglia, e della Disabilità, Erika Stefani, c’è "grande compattezza".

L'attacco ai ministri Lamorgese e Speranza

"L’auspicio è garantire all’Italia soluzioni all’altezza, evitando che provocazioni, liti e figure inadatte blocchino il Paese". Si fanno nomi e cognomi, gli stessi emersi anche ieri nel confronto con i gruppi parlamentari. Nel mirino, in particolare, ci sono i ministri Luciana Lamorgese e Roberto Speranza, considerati dai colleghi "inadatti a proseguire". Che i leghisti non fossero disposti a proseguire l’esperienza di governo spalla a spalla con il partito di Conte l’aveva anticipato ieri in un’intervista al Giornale anche la sottosegretaria alla Difesa, Stefania Pucciarelli.

"Il governo – aveva detto - può andare avanti se è coeso e concentrato sugli interessi degli italiani: cioè senza i Cinque Stelle. Irresponsabilità, ritardi, voti contrari e ricatti sollevati ad arte per interessi di comodo non danno molte speranze". "Se non cambia questo atteggiamento – aveva aggiunto - sarà difficile e personalmente non ho paura del giudizio degli italiani".

"Pronti a votare la legge di bilancio anche con voto anticipato"

Ad invocare la "responsabilità" uscendo da Montecitorio è stato il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, concedendo una battuta all’agenzia Ansa. Ma nell’incontro, evidentemente, sono stati analizzati tutti gli scenari, compreso quello del voto anticipato. "A prescindere dagli esiti della crisi di governo ed anche in caso di elezioni anticipate, la Lega vuole tutelare la tenuta economica e sociale del Paese garantendo l’approvazione in tempi brevissimi di una legge di bilancio anche tabellare che dia certezze e stabilità", è emerso ancora durante la riunione.

"L’obiettivo – sottolineano dal partito - è evitare un mercanteggiamento preelettorale in sede di bilancio, garantendo al contempo con responsabilità la messa in sicurezza dei conti dello Stato".

La riunione con i governatori e il vertice dal Cav

Subito dopo l'incontro Salvini e Giorgetti si sono collegati in videoconferenza con i governatori. E ora il capo del Carroccio è atteso a Villa Grande, residenza romana di Silvio Berlusconi, per un vertice del centrodestra di governo a cui prenderanno parte anche i centristi Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi in vista dell’appuntamento cruciale di domani.

Anche il deputato azzurro Andrea Mandelli ha ribadito ai microfoni di Sky Tg24 che "con i 5 Stelle non si può governare". "Lo conferma anche il modo in cui stanno gestendo la crisi che loro stessi hanno creato: una riunione perenne, che somiglia alle settimane di autogestione al liceo, - ha attaccato - senza una linea né una parola chiara se non il continuo ritorno ai famosi nove punti che hanno già avuto risposta".

"Vogliamo un governo operativo, non uno paralizzato dai 5 Stelle", è la sintesi. "È evidente – ha concluso - che nel caso in cui non si dovesse riuscire a trovare una quadra, la soluzione sarebbero le urne: noi non le temiamo".

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