"Leggenda". "Gigante". "Amico". Addio all'icona del made in Italy

Politica, moda e spettacolo: per tutti è stato il più potente ambasciatore del nostro Paese. Valentino: "Mai rivali". Mattarella: "Ha ispirato". Meloni: "Ci ha dato lustro"

"Leggenda". "Gigante". "Amico". Addio all'icona del made in Italy
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Giorgio Armani è stato uno dei più potenti ambasciatori del Made Italy nel mondo, uno dei suoi simboli. Per questo non stupisce che in tanti abbiano voluto ricordarlo per il suo lavoro e il suo straordinario talento. Dall'Italia all'Europa, arrivando fino agli Stati Uniti e al resto del mondo, tutti i principali siti mondiali hanno dato ampia rilevanza alla scomparsa di uno dei padri della moda italiana. Le Monde, principale quotidiano francese, l'ha definito "uno dei costruttori della moda moderna", per lo spagnolo El Pais la sua maison è "una delle più influenti nel mondo della moda dell'ultimo mezzo secolo". La Bbc l'ha elogiato definendolo "leggendario" e Der Spiegel in Germania l'ha omaggiato come "ultimo imperatore della moda". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato lo stilista con una nota ufficiale del Quirinale, sottolineando che "nei lunghi anni della sua carriera ha ridefinito, a livello internazionale, i canoni dell'eleganza e del lusso" e che "la sua cura per la qualità e l'attenzione ai dettagli, hanno ispirato e influenzato" generazioni di stilisti. "Con la sua eleganza, sobrietà e creatività ha saputo dare lustro alla moda italiana e ispirare il mondo intero. Un'icona, un lavoratore instancabile, un simbolo dell'Italia migliore. Grazie di tutto", ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La politica bipartisan ha voluto omaggiare "Re Giorgio", come è stato soprannominato ormai tanti anni fa per sottolinearne la grandezza nel suo ruolo. "La sua creatività e la sua visione hanno trasformato l'eleganza in un linguaggio universale, riconosciuto e ammirato ovunque", sono le parole di Ignazio La Russa. Elly Schlein, nel ricordare Armani, ha voluto sottolineare la sua impronta indelebile nel mondo della moda e che, "con la sua eleganza ha contribuito a definire l'immagine dell'Italia nel mondo". Lo ha definito uno stilista "rivoluzionario e grande imprenditore che, con le sue creazioni, ha saputo anticipare e interpretare i tempi, non smettendo mai di innovare e diventando una fonte di ispirazione per tutti coloro che si avvicinano al mondo della moda".

Se il mondo della politica ha voluto prestare il proprio omaggio, il mondo dello spettacolo, che lui ha vestito ad altissimo livello, non è stato da meno. Sophia Loren, una delle ultime dive italiane, ha dichiarato che con la morte di Giorgio Armani "il mondo ha perso un gigante di eleganza, creatività e genialità e io ho perso un fratello". È un messaggio addolorato quello dell'attrice, per la quale "lacrime e il dolore non possono rendere giustizia a ciò che la mia famiglia ed io, così come tanti in tutto il mondo, proviamo oggi". Anche un'altra icona del cinema italiano, Claudia Cardinale, lo ha ricordato con dolore, rivelando che il suo incontro con il re della moda "ha segnato il mio passaggio verso l'essere una donna nuova, autonoma, libera". Con la sua scomparsa "il mondo perde chi ha messo in ogni suo gesto, in ogni piega, in ogni sua intenzione una visione che non finirà con lui".

E dal mondo della moda, una delle voci più forti nel lutto è quello di Donatella Versace, che si è aggiunta al coro di chi crede con convinzione che, con lui, "il mondo ha perso un gigante". "Dì a Gianni che mi manca terribilmente" è, invece, il saluto di Santo Versace.

E dall'estero, Bernard Arnault, il presidente del numero uno delle maison del lusso, LVMH, ha voluto ricordare che Armani "ha dato all'eleganza italiana una portata e una dimensione mondiali" e che "ha creato uno stile unico fatto di ombre e di luce, che ha saputo trasformare in un'avventura imprenditoriale coronata da successo".

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