Lei va a cena con un altro massacrato da ex e padre

La giovane posta la foto su Whatsapp, scatta la vendetta. Arrestati un 20enne e suo papà

Milano. Un guanto di sfida lanciato in una chat. Dove le foto distorcono significati e amplificano turbamenti, trasformandoli in incomprensibili provocazioni. La gelosia ai tempi dei social network può crescere a dismisura davanti all'innocua immagine della ex ragazza sorridente che cena insieme a un'amica e a un altro giovane, in automatico tramutato in un rivale. La rabbia sale, le interpretazioni si sprecano. E poco importa se nulla è come sembra, se ci si limita a mangiare e a scherzare, poi ciascuno a casa propria. L'ex fidanzato si sente offeso per quella immagine? E allora insieme al padre, decide una spedizione punitiva in piena regola. E l'«avversario», massacrato di botte, finisce sotto i ferri. In queste ore, ancora ricoverato in terapia intensiva, rischia danni permanenti; genitore e figlio invece sono in carcere con l'accusa di tentato omicidio.

Trent'anni, studente, la vittima si è svegliata ieri mattina al Niguarda dopo due giorni di coma indotto in seguito a una delicatissima operazione per una emorragia al cervello a cui è stato sottoposto d'urgenza nella notte tra domenica e lunedì dopo che padre e figlio gli avevano sfondato la teca cranica. Al momento lui non ricorda com'è finito lì, in quel letto di ospedale, ma la ricostruzione dei fatti è stata completata con precisione dalla questura e dalla Procura di Milano che sempre ieri ha convalidato l'arresto per i due italiani, un pregiudicato 45enne e il figlio di 20, catturati lunedì all'alba nella loro abitazione di via Padre Luigi Monti, in zona Niguarda e portati a San Vittore.

«Andiamo a dargli una lezione» si erano detti padre e figlio domenica notte, dopo una serata di schermaglie verbali su whattsapp tra il ragazzo e il trentenne poi massacrato di botte. Considerato dai due «colpevole» di essere apparso in alcune foto con la ex del ventenne, una studentessa di 23 anni con la quale da poco il giovane aveva terminato una relazione. In realtà si era trattato di una semplice cena che la ragazza e un'amica avevano organizzato insieme al giovane e a un amico a casa di quest'ultimo. Sorrisi e burla a tavola, davanti al telefonino. E poi le immagini postate su una chat dove il 20enne e il padre hanno scelto d'interpretare il tutto come una offesa che non poteva restare impunita. L'ex ragazzo aveva quindi tempestato lo studente di messaggi minatori promettendogli alla fine in maniera generica di presentarsi a casa sua.

A fine serata le ragazze se n'erano andate e il 30enne aveva scelto di restare a dormire a casa dell'amico, in piazza Bruzzano, a nord della città. Svegliato all'improvviso dalle grida e dagli insulti di padre e figlio - che come spiega la polizia «sembravano voler abbattere la porta» - lo studente aveva aperto l'uscio di casa e i due, come furie, lo avevano travolto sotto una raffica interminabile di pugni e calci a mani nude.

Non aveva ancora perso i sensi quando padre e figlio si sono allontanati, ma con il trascorrere dei minuti il 30enne ha iniziato ad

accusare nausea e svenimenti, al punto che il padrone di casa, dopo essersi accorto che un antidolorifico non aveva risolto nulla e che l'amico continuava a peggiorare, aveva chiamato l'ambulanza. Salvandolo da una morte sicura.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica