La storica preghiera in Cappella Sistina, la prima volta dallo scisma di Enrico VIII; il rito a San Paolo fuori le Mura, lo scambio di doni (ma anche del titolo onorifico), i colloqui privati sui temi della pace, povertà, ambiente. Re Carlo d'Inghilterra e la regina Camilla arrivano in Vaticano, tra imponenti misure di sicurezza e una Roma blindata, per una visita che rimarrà impressa nella storia. Sono le 10,30 in punto quando i sovrani britannici varcano l'Arco delle Campane a bordo di una Bentley State Limousine, con lo stemma e lo stendardo reale. Un picchetto d'onore accoglie la coppia reale nel Cortile di San Damaso, prima dell'ingresso nel Palazzo apostolico. Abito blu per re Carlo III, mentre la regina Camilla indossa un elegante vestito lungo nero con veletta, così come prevede il protocollo, evitato il bianco concesso solo alle regine cattoliche. "Welcome" esordisce Papa Leone XIV, accogliendo l'illustre ospite, che replica con un "Sono emozionato", guardando ammirato le bellezze artistiche del Palazzo apostolico. Le porte della Biblioteca privata del Papa si chiudono per il colloquio a tu per tu. Sono le 11. La pace, la lotta alla povertà, la cura dell'ambiente i temi al centro dell'udienza, riferisce poco più tardi una nota della sala stampa della Santa Sede. Arriva il momento dello scambio dei doni: Carlo regala al Papa una grande fotografia in argento e un'icona di Sant'Edoardo il Confessore; il Pontefice ricambia con una riproduzione in scala del mosaico, realizzato in Vaticano, del "Cristo Pantocratore", della Cattedrale normanna di Cefalù, in Sicilia.
Ma è la preghiera ecumenica il momento culmine della giornata; la prima volta di un Papa e del sovrano d'Inghilterra, capo della Chiesa anglicana, dallo scisma del 1534, quando l'allora Re - Enrico VIII - ruppe i rapporti con Roma per poter sposare Anna Bolena. Una liturgia, in inglese e latino, con salmi e letture focalizzati su Dio creatore e sulla speranza; e ancora, i testi tratti da Sant'Ambrogio e San John Henry Newman, ex anglicano convertitosi al cattolicesimo e che il primo novembre sarà proclamato Dottore della Chiesa, proprio da Leone.
C'è ancora un atto, prima di concludere la mattinata intensa dei reali dentro le Mura Leonine: avviene nella Sala Regia, dove Carlo e Camilla prendono parte a un breve incontro sulla cura del creato, tema caro al Pontefice e al re, con rappresentanti della Curia, del mondo imprenditoriale e delle associazioni civili e religiose che si occupano di clima e ambiente.
Nel pomeriggio, ecco il secondo momento ecumenico: è la preghiera nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Qui Re Carlo riceve il titolo di "Royal Confrater", ossia Confratello Reale dell'Abbazia e della Basilica, a sottolineare il legame spirituale tra il capo della Chiesa anglicana e il Romano pontefice. A Leone XIV viene invece offerto il titolo di "Papal Confrater" della Cappella di San Giorgio di Windsor. Un riconoscimento di comunione spirituale e profondamente simbolici del cammino che la Chiesa d'Inghilterra (di cui re Carlo III è Governatore Supremo) e la Chiesa Cattolica Romana hanno percorso negli ultimi 500 anni. Per la celebrazione è stato commissionato appositamente uno scranno per il re, decorato con il suo stemma e con la frase latina Ut unum sint ("Che siano una cosa sola"), titolo dell'enciclica di Giovanni Paolo II sull'ecumenismo.
La visita di Stato in
Vaticano di Carlo e Camilla doveva avvenire inizialmente ad aprile. Ma poi venne rinviata per le precarie condizioni di salute di Papa Francesco, che comunque ricevette i sovrani in forma privata dieci giorni prima di morire.