Cronache

L'ex boia di Pinochet turista in Versilia "Ora resti in prigione"

Doring Falkenberg, accusato di crimini contro l'umanità, era con una comitiva di anziani

L'ex boia di Pinochet turista in Versilia "Ora resti in prigione"

Come nel film «Il labirinto del silenzio» (film del 2014 diretto da Giulio Ricciarelli), con la differenza che qui - nella realtà - la trama della storia non prevede un giovane procuratore che, con l'aiuto di un giornalista, si mette alla caccia di criminali nazisti. Perfetto, ma solo nella finzione cinematografica. A Forte dei Marmi, invece, dove ieri è stato arrestato il 76enne Reinhard Doring Falkenberg, non c'era nessuna coppia di eroi. A sbloccare la situazione è stato solo il destino, ben aiutato però dalla costanza della polizia che, dopo 16 anni di ricerche, è riuscita a catturare il «carceriere e torturatore degli oppositori del regime di Pinochet». Perché questa è l'accusa che pende sul capo di Reinhard Doring Falkenberg, il quale, con una buona dose di imprudenza (e impudenza), cercava di confondersi tra una comitiva di anziani turisti tedeschi in vacanza sul mare della Versilia. Il curriculum criminale dell'arrestato parla chiaro: «Negli anni '70 fu uno dei capi della Colonia Dignidad, enclave di nazisti fuggiti dalla Germania e rifugiatasi in Cile». La Colonia Dignidad (e mai la parola «Dignidad» fu usata in modo più improprio), durante il regime di Pinochet, si trasformò in un centro di «detenzione e omicidi contro gli oppositori cileni».

«Doring - si legge in un rapporto del Centro europeo per i diritti umani e costituzionali - ha ricoperto un ruolo di primo piano nell'eliminazione di almeno tre oppositori di Pinochet». «Falkenberg, fuggito dal Cile nel 2005 per sottrarsi al processo, era convinto di essere sfuggito per sempre alla giustizia - spiegano gli investigatori che ieri lo hanno ammanettato -, tanto è vero che viaggiava col suo documento di identità e lo aveva consegnato senza problemi all'hotel di Forte dei Marmi dove alloggiava». L'allarme della polizia è partito quando dal commissariato hanno inserito nel terminale le schede degli alloggiati presso le strutture di accoglienza turistica, scoprendo che il 76enne era un super ricercato. Il caso Falkenberg passerà ora alla Corte d'Appello di Firenze che dovrà decidere sull'estradizione richiesta dal Cile, ma il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, ha già chiesto ai giudici di mantenere la custodia cautelare su Doring.

Il 76enne dal 2005 viveva a Gronau, nella Renania settentrionale, in Germania, ben protetto dalla rete che «tradizionalmente» fa da scudo, sociale e giudiziario, agli ex criminali nazisti garantendo loro un'esistenza di «normale» impunità. Fino a ieri ciò che è accaduto anche a Falkenberg, che però ha commesso l'errore di tirare troppo la corda, «evadendo» dalla sua comfort zone teutonica. Ma ha calcolato male il rischio, sottovalutando la capacità di individuarlo da parte delle forze dell'ordine italiane. Un peccato di arroganza che gli è stato fatale. A suo favore ora gioca solo l'età: a 76 anni potrebbe riuscire, con un buon avvocato, a evitare il carcere.

In attesa di finire all'inferno.

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