Milano Gli amici di Comunione e liberazione «soffrono insieme a Roberto Formigoni». Il centrodestra esalta la lunga stagione del buongoverno lombardo, e anche la Lega la rivendica con l'attuale governatore Attilio Fontana, che al tempo del «Celeste» per 6 anni è stato presidente del Consiglio regionale.
Molti esultano è vero, ma la sinistra si mantiene su una linea di «umana pietà». Di «dispiacere umano» parla per esempio la renziana Maria Elena Boschi. Umanamente dispiaciuto si dice anche il sindaco di Milano Beppe Sala. Al presidente che ha «regnato» per 18 anni sulla Lombardia, tuttavia, non manca la solidarietà di tanti. A volte inaspettata. Non passa inosservato il «dettaglio» di un uomo di quasi 72 anni che va in carcere: «Per anni mi sono scontrato con Formigoni - scrive Gad Lerner - ma vederlo finire in carcere ora che non esiste più alcuna sua pericolosità sociale, non mi dà nessuna soddisfazione. Semmai disagio. Mi auguro si applichino le pene alternative».
Comunione e liberazione, il movimento cattolico fondato da Don Giussani, prende una posizione ufficiale. Cita San Paolo: «Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme». «In questo momento - si legge nella nota dell'ufficio stampa - soffriamo insieme a Roberto Formigoni, nella consapevolezza che solo Dio può ultimamente e veramente vedere il cuore dell'uomo e può rispondere al bisogno di misericordia che tutti abbiamo». «Lo accompagniamo con la preghiera - dicono i confratelli - in questa circostanza per lui così drammatica». Nel mondo politico più vicino a Formigoni, quello transitato da Ncd a «Noi con l'Italia», nessuno si tira indietro. «La mia amicizia, stima e gratitudine per Roberto resta immutata» scrive l'ex ministro Maurizio Lupi. Il consigliere di «Milano popolare» Matteo Forte lancia lo slogan «non si condanna una storia». E uno degli uomini di punta delle giunte Formigoni, assessore ancora oggi, Raffaele Cattaneo, sembra gridare: «Roberto Formigoni non è un corrotto! Non è un malfattore, un ladro, un poco di buono», «non è il capo di una banda di criminali semplicemente perché la Lombardia non è stata governata per 18 anni da un gruppo criminale, ma da un presidente e intorno a lui da una squadra composta innanzitutto da cattolici che hanno preso sul serio la vocazione alla politica come forma più alta di carità. Che non si sono arricchiti, che non hanno rubato, che non hanno coltivato i propri interessi oscuri e affari loschi, benché oggi in molti paghino un prezzo altissimo». La Lombardia è stata ben governata, questo lo afferma e lo ribadisce convinta Forza Italia, in testa il suo presidente Silvio Berlusconi: «Formigoni ha governato molto bene la Lombardia», «la migliore regione soprattutto per la sanità» afferma Berlusconi. E la capogruppo Mariastella Gelmini si dice «molto addolorata». «Non conosco le carte - precisa - ma ciò che conosco è la passione di Formigoni, con quanto impegno e dedizione da governatore si sia dedicato alla Lombardia». Riconoscimento simile arriva dall'attuale governatore Attilio Fontana, che ammette: «Sono amareggiato e dispiaciuto per Roberto Formigoni che per 18 anni ha contribuito a sviluppare un incontestabile serie di importanti primati in Lombardia». «Non limitiamoci a giudicarlo solo per questa sentenza», il suo invito.
E che la Lombardia sia diventata «una delle regioni più avanzate ed efficienti d'Europa» lo riconosce anche Carlo Sangalli, presidente di Camera di commercio e Confcommercio Milano, un nome importante nel mondo delle imprese.AlGia
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