Cronache

L'ex marito di Ilenia indagato per omicidio: "Ha assoldato il killer"

L'uomo è accusato di concorso nel delitto. Ma lui si difende: "Estraneo all'assassinio"

L'ex marito di Ilenia indagato per omicidio: "Ha assoldato il killer"

L'omicidio in famiglia, spesso, è una questione di famiglia. Gli investigatori vecchio-stampo lo ripetono, confortati dalle statistiche. E una riprova della tesi potrebbe venire da Faenza (Ravenna). Ieri è stata una giornata-chiave nel «giallo di via Corbara»: l'ex marito della vittima (Ilenia Fabbri, 46 anni, trovata sgozzata sabato scorso) è stato indagato per «omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota». Significa che - secondo l'accusa - Claudio Nanni, 53 anni, avrebbe ingaggiato un sicario per far fuori Ilenia; compito che il killer ha portato a termine: si è introdotto nella casa e con un coltello ha ammazzato la donna.

Ma probabilmente non si tratta di un professionista: sono infatti tali e tante le tracce lasciate dall'assassino, da far propendere per un sicario piuttosto improvvisato. L'omicida non si è accorto infatti che nell'abitazione Ilenia non era sola, ma con lei c'era una ragazza (un'amica della figlia di Ilenia): la stessa che ha reso possibile con la sua testimonianza l'identikit del killer, oltre ad aver udito le ultime frasi («Chi sei?», «Cosa vuoi?») pronunciate dalla vittima prima di essere colpita mortalmente: parole che dimostrano come la donna non conoscesse il suo aggressore.

Ma perché sotto torchio ora è finito l'ex marito della donna? Gli inquirenti si sono convinti che l'unica persona con «buoni motivi» per volere la morte di Ilenia fosse proprio lui. Le ragioni? I precedenti raptus di violenza (per i quali Ilenia Fabbri aveva presentato più di una denuncia); i rancori per una separazione traumatica e, soprattutto, il movente economico (in ballo c'erano «100 mila euro» che Ilenia reclamava, ma che Nanni le negava). A breve, su ognuno di questi punti, avrebbe deciso il giudice durante un'udienza già fissata cui erano stati convocati gli ex coniugi. Ma «qualcuno deve aver deciso di farsi giustizia in un altro modo. Quel «qualcuno» è - secondo la Procura di Ravenna - Claudio Nanni che però si dichiara «innocente e del tutto estraneo all'omicidio». Intanto, però, l'uomo ha ricevuto un avviso di garanzia con un' ipotesi di reato da 30 anni di carcere.

Ieri la polizia scientifica è tornata nuovamente a casa di Ilenia Febbri e sono scattate le perquisizioni nell'abitazione e nel luogo di lavoro (un'autofficina) del suo ex marito. Inoltre la Procura ha disposto un «accertamento tecnico irripetibile» alla presenza delle parti: durante il sopralluogo è stato impiegato il luminol per «cercare nuove tracce dell'assassino».

A dare un'accelerazione alle indagini è stata appunto la testimonianza dell'amica della figlia di Ilenia ospite nell'appartamento dove la 46enne è stata sgozzata. La ragazza ha raccontato di avere messo la testa fuori dalla sua camera da letto e di avere intravisto un «uomo alto, robusto e vestito di nero» accanirsi sul corpo della padrona di casa.

Di quel drammatico momento è noto anche l'orario preciso: le 6.06. Questo perché la supertestimone, dopo essersi rifugiata in una stanza temendo di essere anch'essa aggredita, ha chiamato l'amica (uscita da pochi minuti proprio in compagnia del padre, Claudio Nanni).

Una cosa è a questo punto certa: Nanni non può essere l'assassino materiale di Ilenia. Ma ciò - sempre a parere degli inquirenti - non è sufficiente per escluderlo dal novero dei sospettati. Anzi, per lui i pm ipotizzano un ruolo le cui responsabilità penali non sono inferiori a quelle dell'omicida: il ruolo cioè del mandante. Quando la prima Volante, verso le 6.20, è intervenuta sul posto per quello che si credeva all'inizio un furto in abitazione, ha trovato la porta del garage aperta e la donna ormai esanime nel vano uso cucina in una pozza di sangue. Prima di uscire la figlia della vittima ricorda bene di «aver chiuso a chiave la porta del garage». Porta che i poliziotti hanno invece trovata aperta. L'assassino aveva le quindi le chiavi del garage. «Qualcuno» le ha date al killer? Gli inquirenti pensano di sapere chi è: Claudio Nanni. Sarebbe la soluzione più facile.

Forse troppo.

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