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Via libera a Tajani dal Ppe "Scelta migliore per l'Italia"

Il vice del Cav a Bruxelles chiude il caso. Weber: "Garanzia di atlantismo". Metsola: "Rassicurati"

Via libera a Tajani dal Ppe "Scelta migliore per l'Italia"

«Forza Italia e il suo leader sono schierati con la Nato e contro la Russia». È il giorno di Antonio Tajani al summit del Partito Popolare Europeo, convocato in vista della riunione del Consiglio europeo. Il coordinatore di Forza Italia arriva a Bruxelles forte della delega concessagli da Silvio Berlusconi e di un messaggio con cui il Cavaliere ha voluto correggere il messaggio e gli audio trapelati nei giorni scorsi sulla situazione in Ucraina. «Ho delegato il vicepresidente Antonio Tajani a rappresentare la posizione mia personale e di tutta Forza Italia, che è di piena e totale adesione ai valori europeisti e atlantisti», scrive in mattinata Berlusconi.

Tajani è determinato a scacciare via le incomprensioni e a ribadire una volta di più la linea di Forza Italia che, al di là delle polemiche, è sempre stata coerente a livello parlamentare, in tutti i voti espressi sull'aggressione russa all'Ucraina. «Sono qui per confermare ancora una volta la posizione del mio partito, la mia posizione personale e la posizione del leader del mio partito totalmente a favore della Nato e delle relazioni transatlantiche, in favore dell'Europa e contro l'inaccettabile invasione russa dell'Ucraina» dice Tajani arrivando al summit. Il vicepresidente di Forza Italia pronuncia queste parole sia in italiano che in inglese, in modo da veicolare il messaggio anche verso una platea internazionale. E non si tira indietro neppure quando gli viene chiesto se potrebbe scattare un veto sul suo nome per la Farnesina. «La trattativa non si riapre. Farò il ministro degli Esteri se si riterrà utile, è Berlusconi a trattare».

L'ex presidente del Parlamento europeo torna a parlare alla stampa anche alla fine del summit, rafforzando ulteriormente la scelta di campo del partito azzurro: «Nessuno di noi vuole che ci siano morti ogni giorno. Ma non c'è pace senza giustizia. E giustizia è la libertà dell'Ucraina. Le dichiarazioni di Berlusconi sono state estrapolate da un discorso complessivo, ha parlato quasi un'ora. Quella era una parte legata a quello che stava accadendo ai confini. Noi vogliamo tutti quanti la pace: credo che sia giusto lavorare per la pace, fermo restando che noi siamo dalla parte degli invasi, non degli invasori, dalla parte di coloro che sono vittime di un'aggressione. Un conto è la ricerca della pace, un conto sono i rapporti di amicizia che Berlusconi ha avuto in passato con Vladimir Putin. Questo non cambia la nostra posizione politica. Credo che tutti quanti siano rimasti soddisfatti dei nostri chiarimenti e siano convinti della nostra posizione, sennò non starei qui».

L'intervento di Tajani a Bruxelles produce subito i suoi effetti. «Ho parlato proprio oggi con Antonio Tajani. Sono stata rassicurata, le dichiarazioni sono state molto chiare. L'Italia ha bisogno di rimanere al centro dell'Ue, e le dichiarazioni che ho visto finora sono molto forti sulla nostra posizione comune sull'Ucraina, e molto forti anche sulla partnership transatlantica, su cui bisogna continuare a investire» dice Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. Il presidente del Ppe, Manfred Weber, invece, definisce «Tajani la garanzia dell'atlantismo di Forza Italia». Una presa di posizione accompagnata da una investitura in merito alla sua presenza nel nascente governo Meloni: «Antonio Tajani come possibile ministro degli Esteri di questo governo sarebbe per noi il simbolo della continuità del nuovo governo italiano e del suo posizionamento europeista.

È il miglior nome per il ministero degli Esteri per l'Italia».

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