
"Kirk è stato un martire, paladino della libertà e della democrazia, che ha difeso fino alla fine le sue idee, ha saputo entrare nelle università e parlare con i giovani. Tutto questo al radicalismo di sinistra non andava bene. E trovo vergognoso e inaccettabile che il Parlamento Ue abbia negato un minuto di silenzio in memoria di un ragazzo 31 anni".
Sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, perché ci si divide anche di fronte a un fatto del genere?
"Perché nell'estremismo di sinistra l'ideologia prevale su tutto, perché si arriva a demolire l'avversario. Sono vergognosi i post di associazioni studentesche che ritraggono Kirk capovolto. Proprio quelli che si dichiarano a parole i paladini della libertà e della democrazia diffondono odio e intolleranza. Io faccio parte di un partito che ha sempre avuto idee forti. E chi si definisce democratico deve difendere in maniera assoluta le idee di tutti pur non condividendole. Kirk era riuscito a instaurare un dialogo con il mondo delle università e questo non è stato accettato dall'ideologia di sinistra, che riteneva quello studentesco un mondo solo suo. È stato ucciso per le sue idee".
Gli Stati Uniti hanno un problema di violenza politica?
"Vedendo quello che accade, assolutamente sì".
A proposito di odio, che effetto le fanno le parole rivolte a Tajani definito influencer prezzolato di Israele dall'opposizione?
"C'è un'incontinenza verbale inaccettabile, ci sono rigurgiti di antisemitismo che mi preoccupano sul piano della sicurezza, motivo per cui l'attenzione del Viminale è massima anche rispetto alla protezione di siti sensibili".
Teme violenza nelle piazze, sulla scia di quelle francesi?
"L'Italia è l'unico Paese con una stabilità politica in Europa. Ma l'esempio francese ci insegna che l'immigrazione illegale genera criminalità, quello è un modello che ha creato ghettizzazione e che non dobbiamo perseguire perché crea conflittualità sociale".
Alla manifestazione per il Leoncavallo sono stati lanciati petardi e uova contro gli agenti.
"Dagli stessi che si definiscono pacifisti. Ma grazie al decreto sicurezza, di cui vado orgoglioso, nei primi otto mesi del 2025 abbiamo il 35% in meno di feriti tra le forze ordine nelle manifestazioni. L'anno scorso avevamo avuto il 127% di feriti in più rispetto al 2023. E poi gli sgomberi: grazie al decreto, le forze dell'ordine possono restituire immediatamente gli immobili occupati ai proprietari. Dal 2022 a oggi ne sono stati sgomberati 4mila, tra pubblici e privati, e sottratti all'illegalità. Come quello che il Leoncavallo occupava da 31 anni".
Episodi di cronaca hanno aumentato la percezione di insicurezza nelle nostre città.
"Il 35% reati in Italia è commesso da stranieri. Così come 50% dei reati predatori. L'immigrazione illegale incide in maniera determinante sulla sicurezza e la nostra azione è finalizzata al contrastare il fenomeno. I risultati ci sono: i rimpatri aumentano, quest'anno del 15%, grazie all'incremento dei posti nei Cpr, che sono indispensabili per le espulsioni. Abbiamo chiesto al sindaco Bologna, che ha distribuito le pipette per il crac - decisione vergognosa - di ripristinare anche lì il Cpr. Rispetto al 2023 abbiamo una riduzione del 70% degli arrivi. Tutto questo nonostante le pronunce ideologiche di certa magistratura".
Magistratura che ha criticato anche lo stesso decreto sicurezza. Andrete avanti?
"Il decreto sicurezza è solo un punto di partenza.
Sui borseggi, per esempio, oltre alla norma contro le borseggiatrici che usano i minori o lo stato gravidanza, stiamo lavorando con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari per superare alcune modifiche della Cartabia sulla procedibilità di certi reati. Il furto con destrezza per esempio ora è procedibile solo su querela, noi vogliamo di tornare alla procedibilità d'ufficio. Vogliamo alzare l'asticella del contrasto alla criminalità.