“Non sono mica Padre Pio…”. Il premier Giuseppe Conte sembra in preda a un delirio di onnipotenza e non intende indietreggiare. Non ora che il suo consenso è volato alle stelle.
Conte, secondo quanto ricostruisce il Corriere della Sera, non si sarebbe pentito d’aver trasformato una conferenza stampa di tipo istituzionale in uno scontro con i due leader dell’opposizione, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. “Chi mi accusa di cose che non ho mai detto o fatto, sappia che sarà smascherato davanti agli italiani. Non mi faccio prendere in giro, non posso consentire che le bugie prevalgano sulla verità”, avrebbe detto il premier ai suoi più stretti collaboratori. Insomma, il compassato ‘avvocato del popolo’ non avrebbe perso le staffe accidentalmente, ma avrebbe deciso in tutta coscienza di reagire agli “insulti notturni” e “alle accuse di alto tradimento” di Salvini e Meloni. Accuse che, secondo il premier, in un momento così delicato metterebbero in difficoltà il governo italiano in vista della difficile trattativa con l’Europa.
Ecco, dunque, che il premier, stretto tra gli ‘euro-entusiasti’ del Pd e gli “euroscettici” del M5S, si è fatto coraggio e, in diretta tivù, ha colpito il bersaglio sbagliato, convinto probabilmente di potersi ergere a paladino degli anti-sovranisti. Non è certo una novità il fatto che Conte ambisca a farsi un partito personale che strizza l’occhio persino a quel mondo cattolico che vede Salvini come fumo negli occhi. Ma ad aver annebbiato la percezione della realtà del presidente del Consiglio possono essere stati non solo i sondaggi, ma anche i social dove, in pochi giorni, ha spopolato la pagina ‘Le bimbe di Giuseppe Conte’. Qui ‘il nostro avvocato’ viene descritto dalle fan come “il premier più sexy d’Europa” e “l’uomo più bello del mondo”.
Possibile che un (non) politico, un premier che non ha mai passato sotto il giudizio del voto popolare ragioni e agisca come se fosse il Matteo Renzi che vinse le Europee nel 2014? Eppure, la storia recente dovrebbe insegnare all’attuale premier che il consenso è sempre più volatile e l’ultimo tecnico prestatosi alla politica ha avuto una parabola discendente molto rapida. Stiamo parlando dell’economista Mario Monti, nominato senatore a vita dall’ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano proprio il giorno prima che si insediasse a Palazzo Chigi al posto di Silvio Berlusconi. Basta riprendere le rassegne stampa dell’epoca per rimembrare endorsement strabilianti e sondaggi che attribuivano il 25% dei consensi al cosiddetto ‘Terzo Polo’. Ora tutti ricordiamo com’è andata a finire, ma forse Conte ha scarsa memoria.
Ad ogni modo, sarebbe più che sufficiente che guardasse i sondaggi odierni per rendersi conto che tale tracotanza è del tutto immotivata. Le forze che compongono il centrodestra, infatti, sono accreditate al 50% e un uso così personale di una comunicazione istituzionale non è stato reputato corretto da più ambienti. Svariati mugugni si sono sentiti dalle parti del Partito Democratico che, oltretutto, ha visto sminuito il successo ottenuto dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, mentre il direttore del TgLa7 Enrico Mentana ha usato parole molto dure. “Non può essere data, se non per Chavez, in Venezuela, dove è successo, la possibilità a un capo del governo di intervenire su quel che vuole, quando vuole. Questa evidentemente non è democrazia.
E la democrazia è diversa da tutti gli altri sistemi”, ha sentenziato Mentana dopo aver letto la nota con cui Palazzo Chigi difendeva la scelta comunicativa del premier. E gli italiani cosa ne pensano? Secondo un sondaggio di Antonio Noto, per il 54% Conte ha sbagliato ad attaccare Salvini. A cosa è dovuta, dunque, questa smania di protagonismo del premier in un momento in cui dai bollettini della Protezione Civile continuano ad arrivare cattive notizie?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.