
Lui l'ha agganciata sui social e si sono dati appuntamento. Ma appena arrivato l'uomo l'ha minacciata con un coltello, picchiata e stuprata. La vittima, una ragazza di 20 anni, non poteva sapere che l'amico virtuale era in realtà un predatore sessuale, un violentatore seriale già condannato per reati di questo tipo. L'aggressione è avvenuta alcuni giorni fa a Milano. Il 38enne, italiano, è stato poi arrestato dai carabinieri.
I fatti sono della serata del 9 settembre scorso. La ragazza, anche lei italiana, ha sporto denuncia il giorno dopo e ha raccontato tutto ai carabinieri, che grazie alle sue informazioni "lucide, coerenti e dettagliate" sono arrivati al presunto violentatore. E il 15 settembre lo hanno arrestato, portandolo al carcere di San Vittore. Il pregiudicato è accusato di violenza sessuale, tentata rapina aggravata e porto abusivo di coltello. Ecco cosa è accaduto. I due si sono conosciuti su una chat di Telegram a luglio, lui si è presentato come Alessandro (non il suo vero nome) e ha anche inviato alla 20enne una propria foto. Dopo "svariate conversazioni" la giovane ha accettato di incontrarlo al capolinea della metropolitana di San Donato Milanese. Lì è salita sull'auto dell'uomo, poi risultato residente nell'hinterland, che le ha detto che l'avrebbe portata "in un posto molto carino". Lui è però entrato in una "strada chiusa", poco lontano dalla metro, ha spento la macchina e bloccato le portiere. Le ha strappato cellulare e borsa, ha estratto un coltello e puntandoglielo contro l'ha costretta a subire abusi. Ha anche potuto cancellare dal telefono di lei le loro conversazioni e ha cercato il portafogli della vittima, che però non c'era. A quel punto la ragazza, che - si legge negli atti - è stata anche picchiata e "afferrata per il collo", in "preda al panico" è riuscita a "liberarsi sferrandogli un pugno" al volto, ha aperto l'auto ed è scesa. Mentre lui si allontanava, la 20enne ha girato un video, da cui gli investigatori sono risaliti alla targa, identificando il 38enne. Poi lei ha fermato una macchina di passaggio chiedendo aiuto e ha chiamato i carabinieri. Infine è stata portata alla clinica Mangiagalli di Milano.
Il gip Rossana Mongiardo ha emesso l'ordinanza di custodia in carcere su richiesta del pm Sara Ombra e del dipartimento diretto dall'aggiunto Letizia Mannella. Il giudice dà conto del fatto che il 38enne è stato condannato in primo grado a Milano lo scorso 17 marzo "per fatti analoghi commessi nel 2023" con le stesse "modalità" dei nuovi fatti.
Nel provvedimento si ricostruisce che la recente condanna è stata inflitta per una tentata violenza messa in atto "con il medesimo modus operandi" e denunciata dalla vittima di allora. Si parla della "serialità" dell'arrestato e della sua "condotta predatrice sistemica, frequentissima, raffinata e molto pericolosa", che passa dalla "ricerca di contatti" con donne "attraverso le piattaforme social".