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La "linea Schlein" spacca pure la sinistra

Dai dem ai radicali, il tema della maternità fa esplodere le divisioni

La "linea Schlein" spacca pure la sinistra

Alessandro Zan ripresenta il suo ddl, Elly Schlein scende in piazza a favore delle coppie omogenitoriali, ma tace sulla maternità surrogata proprio nei giorni in cui il dibattito si infiamma su questo tema. E, se il centrodestra è ovviamente contrario, la sinistra è chiaramente divisa.

I cattolici si oppongono, forti della convinzione di non essere soli. «Ci sono molti laici che condividono il giudizio sulla maternità surrogata che ha dato la Corte Costituzionale, ossia che è una pratica che viola la dignità della donna e i diritti umani», spiega Alfredo Bazoli, senatore del Pd. «Siamo contrari e, come noi, in parecchi sono contrari al tema della maternità surrogata», dice il deputato eletto nelle liste del Pd, Paolo Ciani parlando in qualità di segretario di Demos, il partito di centrosinistra vicino alla Comunità di Sant'Egidio che aggiunge: «Se penso al dibattito degli anni scorsi e alle battaglie di una parte del mondo femminista, da sempre legato al centrosinistra, ricordo che la maternità surrogata è stata più volte definita un reato». E, in effetti, anche Luana Zanella, capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, chiarisce: «Personalmente non sono d'accordo perché, con la maternità surrogata, si rompe la relazione materna con la creatura. Programmare questo tipo di separazione mi mette in profondo disagio e disaccordo, ma è chiaro che, una volta nati, tutti i bambini devono avere gli stessi diritti». L'ex parlamentare Stefano Fassina guarda il problema da un'ottica più economica ed etica: «Nella sinistra che si definisce più radicale è prevalente una cultura post-umanista che arriva a considerare legittimo il dominio del mercato perfino sulla dimensione più sacro dell'umano, ossia la procreazione. E questo è un problema». Man mano che ci si sposta a sinistra si trovano posizioni ancora più nette come quelle dell'ex deputato di Rifondazione Comunista, Marco Rizzo, oggi leader di Democrazia Sovrana Popolare. «È una pratica classista e razzista perché i cataloghi delle donatrici che vengono mostrati per le maternità surrogate sono donne alte, bianche, bionde e, magari, con elevato quoziente intellettivo. E dice Rizzo - questi ovociti, che vengono pagati a caro prezzo, vengono impiantati nell'utero di donne povere del Terzo Mondo che ricevono una cifra per questo business». Secondo l'ex deputato comunista, l'utero in affitto «è un mercimonio che non tiene conto dei diritti del nascituro e della donna povera, una pratica aberrante, che richiama alle selezioni del dottor Mengele».

Ma, se il tema è così divisivo, allora perché la Schlein insiste tanto sui diritti civili? «Questi temi caratterizzano maggiormente l'impegno di un partito. Nel Pd c'è una vasta maggioranza a sostegno di queste posizioni. Non piace più un Pd che sposa tutte le cause e, alla fine, le perde tutte», spiega il sondaggista Maurizio Pessato. Elly Schlein, infatti, ha vinto le primarie con posizioni nette su temi come l'ambientalismo, il muticulturalismo, l'antifascismo e i diritti civili.

«Da un lato questi temi potrebbero fargli perdere un pezzo di elettorato moderato, ma dall'altro è il tipico posizionamento liberal che non sta portando bene a queste forze», spiega il politologo Luigi Di Gregorio che mette in guardia il Pd: «I partiti ztl rischiano di perdere contatto con le periferie che si aspettano più risposte sui diritti sociali».

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