
È di nuovo in stallo la giornata per le vittime degli errori giudiziari. La proposta di legge presentata da Italia Viva, sostenuta dalla maggioranza, soprattutto da Forza Italia, con l'opposizione del Pd, è arrivata ieri in aula alla Camera per la discussione generale, ma senza mandato del relatore. L'esame del testo è stato rinviato al 24 aprile, col rischio però di tornare in commissione. Retroscena motivano l'allungamento dei tempi con una scelta precisa della maggioranza di non aprire ulteriori fronti con la magistratura.
Del resto, l'idea di istituire, il 17 giugno - giorno dell'arresto di Enzo Tortora (nella foto) - una giornata di riflessione sulle vittime della malagiustizia, aveva innescato il muro dell'Anm, che aveva gridato all'ennesimo tentativo di «delegittimare la categoria». Concetto ribadito dal neo presidente, Cesare Parodi: «Gli errori giudiziari fanno parte della realtà e avvengono per forza di cose. Non possono essere strumentalizzati per attaccare la magistratura. Se la giornata fosse usata per colpevolizzare la magistratura sono contrario». Prese di distanza che indignano la figlia di Tortora, Gaia, giornalista e vicedirettrice del Tg La7: «La maggioranza alla fine come il Pd. Poi mi spiegate cosa di pericoloso potrebbe avere questa giornata per Anm. Anzi no. Non ci spiegate nulla. Sarebbero chiacchiericcio». Anche perché la giornata è stata pensata come un momento di sensibilizzazione, non certo come un attacco ai magistrati. Ma il sindacato delle toghe non ci sta. E fonti di maggioranza confermano che accelerare ora «getterebbe benzina sul fuoco nei rapporti con la magistratura, in una fase in cui si vogliono evitare scontri per rimanere focalizzati sulla riforma più importante», la separazione delle carriere. L'obiettivo è «abbassare i toni. Ci sono altre priorità».
Il primo firmatario, Davide Faraone, attacca: «Meloni sacrifica la proposta di legge sullìaltare della riforma». Ma è Matilde Siracusano, l'azzurra sottosegretaria per i Rapporti con il Parlamento, a sollecitare «un dibattito proficuo su questo testo».
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