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L'Inps a guida grillina si accorge soltanto ora delle truffe sul reddito

Nei dati dell'istituto la mole dei raggiri. Solo nel 2022, 240mila domande respinte

L'Inps a guida grillina si accorge soltanto ora delle truffe sul reddito

Ostinarsi a difendere il reddito di cittadinanza ad ogni costo anche quando è indifendibile. Una misura che non assicura un futuro ma semmai lo toglie e che l'ex premier «Giuseppi» Conte continua a volere, minacciando addirittura una «guerra civile» nel caso venisse tolto.

Eppure, i dati sono chiari. Ora anche quelli delll'Inps presieduta dall'economista Pasquale Tridico, nominato proprio da Conte a capo dell'Istituto. Adesso anche il fedelissimo del M5s si accorge che quel provvedimento ha avuto come effetto solo quello di produrre tante truffe ai danni dello Stato. Sono 240mila le domande per il Reddito di cittadinanza respinte nei primi dieci mesi del 2022. A riportarlo è l'Istat, che nel suo ultimo report evidenzia come si trattTi di quasi un quinto delle richieste totali di sussidio pervenute.

«Gli scenari di rischio elaborati e di relativi allarmi» attivati dall'Inps hanno permesso di individuare su circa 1.290.000 domande di Reddito di cittadinanza pervenute, nei primi dieci mesi del 2022, oltre 290mila a rischio: 240mila sono state respinte in automatico, per mancanza del requisito della residenza in Italia, oppure per omesse dichiarazioni relative alla posizione lavorativa dei componenti il nucleo familiare, o anche per false dichiarazioni. Si tratta del 18,6% delle domande, quasi un quinto, che sono state respinte prima che la prestazione potesse essere indebitamente percepita. Inoltre, 50.000 domande sono state sospese e sottoposte ad ulteriori controlli, pari al 3,8% delle istanze», scrive l'Inps.

Un milione di domande è stato accettato, si tratta del 77,5% delle richieste. Complessivamente, da quanto si evince da una tabella dell'Inps, al 30 settembre 2022: 456.331 sono in totale le domande respinte, 264.964 le posizioni decadute, 60.523 quelle revocate. Il sistema dei controlli risulta particolarmente complesso per il grande numero di amministrazioni coinvolte e per la tempistica da rispettare per la verifica dei requisiti. L'Inps ha attuato un «sistema di controlli centralizzati sulla sussistenza dei requisiti previsti dalla legge, affiancato da verifiche ex post a cura delle sedi territoriali sulla veridicità delle dichiarazioni», spiega l'Istituto di previdenza sociale nazionale.

Inoltre, si legge nel comunicato stampa, «l'Inps ha intensificato i controlli ex ante nell'ottica di prevenire ed individuare i comportamenti opportunistici e fraudolenti. Pertanto, il sistema dei controlli è stato progressivamente rafforzato con l'obiettivo di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese, verificando preventivamente le informazioni in possesso dell'Inps e di altre amministrazioni pubbliche, e anticipando i controlli anche in ottica antifrode. Sono stati, inoltre, individuati scenari di rischio potenziale predefiniti, incrociando le dichiarazioni presenti nelle domande del reddito di cittadinanza e nelle relative dichiarazioni sostitutive uniche con i dati e le informazioni presenti nei propri archivi».

Insomma, proprio mentre il governo lavora con la manovra all'introduzione di forti paletti per ridurre e poi spegnere il Reddito di cittadinanza, l'Inps se ne esce con una nota nella quale fa presente come il suo sistema di controlli abbia portato a sventare potenziali distorsioni nel beneficio di sostegno al reddito. L'Istituto riconosce che spesso il reddito è stato oggetto di «ampio dibattito» e «particolare attenzione mediatica», in particolare all'emergere di truffe e accrediti illeciti.

E ricorda di avere via via intensificato i controlli ex ante, di pari passo con l'evoluzione della norma, e in particolare in ottica «antifrode». Conte adesso quali altri argomenti troverà?

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