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"L'interlocutore per noi è Berlusconi"

Matteo Renzi punta allo sfondamento al centro.

"L'interlocutore per noi è Berlusconi"

Matteo Renzi punta allo sfondamento al centro. Il leader d'Italia viva non si nasconde più: «Fossi venuto qui un anno fa avreste detto che prendevo il 2% ha fatto presente a La Stampa, pochi giorni fa con Calenda oggi siamo in doppia cifra e tra un anno saremo al 22%. Alle Europee saremo il primo partito, scommettiamo?». Siccome l'ex presidente del Consiglio è uno che in materia di previsioni non scherza, più di qualche addetto ai lavori ha drizzato le orecchie. Si vedrà. Certo è che in politica, quando si costruiscono spazi nuovi, si ha bisogno d'interlocuzioni. E Renzi, all'interno del suo mondo, ha voluto spegnere qualunque voce di asse con Giorgia Meloni. Del resto il premier e leader di Fratelli d'Italia rappresenta il conservatorismo e il sovranismo, tanto in Italia quanto in Europa, mentre il posizionamento e la visione del mondo dei riformisti macroniani sono ben distinti.

Diverso il discorso relativo alla Giustizia, dove il ministro Carlo Nordio costituisce la speranza generalizzata dei garantisti, Italia viva compresa. Il piano politologico però è delimitato. È in questo senso che va interpretato uno dei dettami strategici che Renzi ha confidato ai suoi: «È evidente che noi abbiamo più punti programmatici in comune con Forza Italia piuttosto che con Fratelli d'Italia. Il nostro interlocutore naturale - ha aggiunto - è quindi Berlusconi e non la Meloni. Anche perché (e questo è il cuore della strategia renziana - puntiamo al centro».Che il presidente Silvio Berlusconi e Matteo Renzi si siano sentiti, del resto, è noto anche per via di quanto rivelato nella nuova edizione de Il Mostro: «Ciò che è rimasto costante invece è il tratto umano, affettuoso e sincero, della vicinanza di Berlusconi nei momenti più difficili per me, quando le peripezie giudiziarie toccavano i miei», ha annotato il politico toscano nel suo libro. Ieri a Genova, durante una presentazione, ha criticato la Meloni per aver visto Elisabetta Belloni, vertice del Dis, negli uffici di Fdi e non in quelli di Chigi. Nel contempo, sempre Renzi ha difeso il Cav per le «attenzioni speciali» ricevute dalla magistratura. La vulgata secondo cui Iv vorrebbe sostituire Forza Italia non è vera. Semmai è plausibile la ricerca di un gioco di sponda per portare avanti certe istanze in alcuni ambiti, specie sulla Giustizia e sull'Economia. Comunque sia, i commentatori che avevano suonato le campane a morto per Renzi sono stati frettolosi: questo è lapalissiano. Infine, un altro passo di distanza dall'asse ventilata: la commissione Vigilanza dovrebbe toccare ai 5S.

Renziani ormai defilati.

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