L'ipocrisia grillina sulla Tav: fanno scorta di ticket gratuiti

Demonizzano l'alta velocità, ma trenta ex deputati 5s hanno fatto incetta di carnet prima della fine del mandato

L'ipocrisia grillina sulla Tav: fanno scorta di ticket gratuiti

Grillini che fanno carte false per viaggiare con l'alta velocità. Chi l'avrebbe mai detto? Eppure, come rivelato oggi dal Foglio, nelle settimane precedenti all'avvio della nuova legislatura trenta ex deputati del M5s si sono dati da fare come non mai per procurarsi pacchetti gratuiti di biglietti di treni veloci con Italo e Frecciarossa tramite l'agenzia di viaggi Carlson Wagonit, convenzionata con Montecitorio. Dei 38 parlamentari che hanno fatto incetta di carnet gratis, ben 30 sono stati eletti nel 2018 con i Cinque Stelle. Dieci ancora iscritti al Movimento, altrettanti provenienti dalla pattuglia degli scissionisti dimaiani di «Insieme per il Futuro» e altri dieci sono ex pentastellati che erano finiti nel Gruppo Misto.

Una storia che ha il sapore dell'ennesima beffa nei confronti dello spirito del grillismo delle origini, tutto No Tav e blocchi dei cantieri della famigerata Torino-Lione. Il M5s ha difeso anche gli attivisti arrestati per manifestazioni violente e blocchi dei caselli autostradali. Cinque anni fa, addirittura, la deputata Francesca Businarolo si era fatta trasferire il domicilio del suo ufficio parlamentare in una casetta circondata dai campi a Castelnuovo del Garda pur di bloccare i lavori dell'alta velocità Brescia-Verona, che sarebbe dovuta passare proprio attraverso uno di quei terreni. Nel 2013, l'allora capogruppo al Senato Vito Crimi era stato costretto a pubbliche scuse perché paparazzato a ronfare beato sui sedili di prima classe dell'alta velocità Roma-Milano. Per non parlare degli strali No-Tav ancora reperibili sul Blog di Beppe Grillo, il sacerdote del vangelo della decrescita felice. Ma anche facendo una semplice ricerca sul Blog delle Stelle. Ecco solo alcuni titoli: «Fregatura ad Alta Velocità», «Corruzione ad Alta Velocità», «Ingiustizia ad Alta Velocità», «Ndrangheta ad alta velocità». E ora grillini ad alta velocità. Come l'onorevole piemontese No-Tav che dalle dimissioni di Mario Draghi - il 20 luglio - all'inizio della nuova legislatura si è accaparrato 11mila e 226 euro di carnet. Pentastellati ed ex pentastellati non fanno altro che parlare di biglietti di treni veloci. Così la questione dei ticket gratuiti della Camera è diventata l'ennesima scusa per litigare. «Sono dati sensibili, io non so chi siano questi ex deputati, comunque prendetevela con Vito Crimi e Paola Taverna, perché gli ex senatori possono viaggiare gratis per dieci anni», racconta al Giornale un ex grillino eletto a Montecitorio nel 2018, che preferisce non dirci se è uno dei 38 che hanno chiesto i biglietti gratis. Alla buvette della Camera una ex grillina parla dei privilegi dei colleghi di Palazzo Madama: «Io non mi sono fatta dare viaggi gratuiti, anche se non capisco perché gli ex senatori abbiano diritto a viaggiare gratuitamente per dieci anni, pure noi ce li avevamo per 10 anni, ma Fraccaro li ha levati nella scorsa legislatura». Ogni senatore, infatti, ha diritto a circa 1500 euro all'anno di viaggi per dieci anni. Nostalgia delle piccole e grandi comodità della vita da parlamentare, sacrificate sull'altare della lotta contro la casta.

E comunque, tra gli ex deputati del M5s, il refrain è sempre lo stesso: «Prendetevela con Crimi e la Taverna che si sono fatti assumere dai gruppi e possono viaggiare gratis per dieci anni». Per quelli che salivano sulle barricate No-Tav viaggiare a scrocco con l'alta velocità è solo un peccato veniale.

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