Politica estera

L'ira di Lavrov: "Occidente impero di bugie"

Non nomina l'Ucraina, ma incontra Guterres per parlare della ripresa dell'accordo sul grano

L'ira di Lavrov: "Occidente impero di bugie"

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Gli Stati Uniti e il resto dell'Occidente stanno cercando di costringere il mondo a giocare secondo le loro regole egocentriche, e sono difensori di un ordine internazionale in via di estinzione. Dal podio dell'Assemblea Generale dell'Onu Serghei Lavrov si lancia in una durissima invettiva contro Usa e alleati: il ministro degli Esteri russo nomina a malapena la guerra in Ucraina, e concentra invece il suo discorso sull'attacco a «Washington e al suo collettivo subordinato», il quali «continuano ad alimentare conflitti che dividono artificialmente l'umanità in blocchi ostili e ostacolano il raggiungimento degli obiettivi generali». «Stanno facendo tutto il possibile per impedire la formazione di un vero ordine mondiale multipolare», afferma, ribadendo che «l'Occidente cerca di ucrainizzare l'agenda internazionale», oltre a «considerarsi ancora superiore al resto dell'umanità, nello spirito del capo della diplomazia dell'Ue Borrell secondo cui l'Europa è un giardino fiorito e tutto intorno è una giungla».

«L'Occidente è un vero e proprio impero di menzogne» che «cerca una sconfitta strategica di Mosca», ha detto ancora Lavrov, sottolineando che Stati Uniti e Ue fanno promesse ma non le mantengono. «Oggi l'umanità si trova ancora una volta, come molte volte in passato, a un bivio. Dipende solo da noi come evolverà la storia - è stato il suo monito - È nel nostro comune interesse evitare che si precipiti in una grande guerra e nell'eventuale collasso della cooperazione internazionale. Meccanismi messi in atto da generazioni di nostri predecessori». Parlando con i giornalisti a margine dell'Assemblea Generale Onu, invece, il titolare della diplomazia di Mosca ha risposto ad alcune domande su possibili negoziati di pace con l'Ucraina, spiegando come «la nuda verità è questa: Volodymyr Zelensky ha detto che non ci sono altre basi per la pace che la sua formula. La può descrivere in diversi modi ma è assolutamente non fattibile e per lui la base dei negoziati è questa. La conclusione è che nessuno vuole mostrare una seria comprensione di quel che succede».

Per quanto riguarda invece l'accordo sul grano ucraino, il ministro degli Esteri ha spiegato che «la ragione principale del perché ci siamo sfilati è che tutto quello che ci è stato promesso era una bugia, e la parte sui fertilizzanti russi non è stata attuata per niente».

Durante la sua visita a New York, Lavrov ha incontrato il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, con cui ha discusso anche le possibilità di una ripresa dell'accordo per l'esportazione di grano dai porti sul Mar Nero con la contemporanea applicazione dei termini dell'intesa volti a facilitare le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti russi. Ieri, tuttavia, ha criticato duramente le affermazioni di Guterres al Consiglio di Sicurezza sull'Ucraina, quando ha parlato di «documentate prove di diffuse e scioccanti violazioni dei diritti umani, per lo più da parte della Russia, e il trasferimento forzato di civili ucraini, compresi i bambini, nel territorio sotto il controllo russo o in Russia». Lavrov ha definito quelle di Guterres «accuse infondate» di quel che succede in Ucraina: «Sono stato sorpreso di sentire queste accuse soprattutto riguardo i bambini». Mentre sul perché non era presente nella sala del Cds durante il discorso di Zelensky, ha riposto: «Sapevo cosa avrebbe detto ed era una perdita di tempo.

Avevo oltre 30 bilaterali ed erano molto più utili».

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